[vc_row][vc_column][vc_column_text]Felice Mariani nasce l’8 luglio 1954 a Roma, è un ex judoka, ora allenatore.
Felice Mariani si avvicinò alla disciplina del judo casualmente, lui infatti sotto influenze di amici a 13 anni decise di iscriversi in palestra per praticare culturismo, ma non essendo indicato per un ragazzo così piccolo, il maestro gli propose la disciplina del judo, solo dopo 3 mesi la giovane promessa del judo italiano conquista il suo primo campionato assoluto arrivando secondo. Quel maestro che determinò la sua carriera era Alberto di Francia oggi figura molto importante della Fijlkam. Felice fu il primo judoka italiano a conquistare la medaglia a 5 cerchi del judo, lo fece a Montreal nel 1976 dove si posizionò nel gradino più basso del podio, spezzando l’egemonia Russa e Giapponese, riprovò l’impresa a Los Angeles nel 1984, ma arrivò al 4° posto. La sua carriera può vantare: un terzo posto ai Mondiali di Vienna, poi altri due bronzi a Parigi ’79 e a Maastricht ‘81, ben tre titoli europei consecutivi (Helsinki ’78, Bruxelles ’79, Vienna ’80) e un argento a Liegi ’84. A queste conquiste si aggiungono due ori nel 1979 e nel 1983, un argento nel 1975 ai Giochi del Mediterraneo, tre ori (1976, 1981 e 1982) e un bronzo (1977) ai Campionati Mondiali Militari. Mariani, il primo judoka italiano ad aver portato alto il nome del judo italiano, non si limita a vincere all’estero, anche in Italia il suo nome fa scalpore, conquista infatti molti titoli assoluti, ben 5 per l’esattezza.
Vita da commissario tecnico
Terminata la sua carriera agonistica diventa il nuovo CT della nazionale del judo italiano, portando in alto nomi che oggi sono nell’albo dei grandi del judo italiano come Pino Maddaloni judoka con numerosi titoli, anche olimpici, conduce Giulia Quintavalle al titolo Olimpionico (Pechino 2008), tra le altre atlete che ha seguito va inclusa Edwige Gwend le sue numerose vittorie, come quella riportata agli europei, gli hanno garantito l’accesso nelle gruppo sportivo “Fiamme Gialle”. Mariani pianificò i suoi combattimenti creando e attuando la “Tecnica del Tre”, la quale si basava su un temporeggiamento nella parte inziale del combattimento, allo scopo di minimizzare le forze dell’avversario, e in seguito allo scatto del terzo minuto Mariani attaccava, mettendo in pratica tutti gli insegnamenti fornitigli. Trasferisce la sua tecnica del Tre a Pino Maddaloni facendogli vincere numerosi incontri. Mariani fa una distinzione netta tra il judo del passato e quello di oggi, il judo nel passato era incentrato sulla tecnica facendo molto caso a quello che era la pulizia visiva del movimento così da renderlo perfetto, oggi invece si finalizza il tutto allo spettacolo, cercando di attrarre i giovani verso questo sport non molto praticato nel mondo ma che sta avendo un espansione notevole. Mariani parla del judo come uno sport educativo che insegna il rispetto verso l’avversario, imparando a perdere ancor prima che a vincere.
Curiosità
Felice Mariani è stato anche nominato segretario generale aggiunto dell’osservatorio nazionale contro bullismo e doping, lo scopo di tale osservatorio è quello di riunire la forza di numerosi atleti di fama mondiale andando contro questa piaga sociale che sta degenerando tra i giovani sportivi di oggi, Mariani nel corso della sua carica coinvolge numerosi atleti come: Rosalba Forciniti, Roberto Meloni, Giulia Quintavalle. Afferma inoltre che “Bisogna aiutare i giovani a capire la pericolosità di certe azioni, il modo migliore per farlo è ascoltarli, aprendo con loro un percorso di dialogo in cui la famiglia, la scuola e le istituzioni giocano un ruolo fondamentale.”. Uno scopo cosi nobile fa ricevere a Mariani il patrocinio del CONI, Roma capitale, CONI regionale Lazio e provinciale Roma e numerosi gruppi sportivi militari. L’ex judoka italiano diventa inoltre allenatore del gruppo sportivo Fiamma Gialle.
Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpionico
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