[vc_row][vc_column][vc_column_text]James Scott Connors è un ex tennista e allenatore di tennis statunitense. Nella sua carriera ha vinto 8 tornei da singolo del Grande Slam e due titoli di doppio. Con 109 titoli è il tennista con più tornei da singolo vinti nell’era degli Open. Connors nasce a East St. Louis il 2 Settembre 1952; cresciuto a Belleville nell’Illinois impara a giocare a tennis dalla madre che, all’età di otto anni, lo iscrive all’ U.S. boys’11-and-under del 1961.
Carriera
James Connors fa il suo debutto tra i dilettanti nel 1970 non vincendo alcun torneo, ma mettendo in mostra le sue doti e qualità giocando ottime partite. Partecipa anche al suo primo U.S.Open, perdendo al primo turno contro Mark Cox. Nel 1971 vince il NCAA frequentando la Univesity of California. Diventato professionista l’anno seguente, vinse 7 titoli su 10 finali disputate. Nel Grande Slam ottiene i primi risultati, fino ai quarti di finale a Wimbledon. Si qualifica così ai Masters, dove viene battuto in semifinale da Ilie N?stase. Gli anni dal 1973 al 1979 sono i migliori nella carriera di Connors; diversi i successi, tra cui Hampton, Johannesburg, Los Angeles e, soprattutto, lo U.S.Open Pro Tennis Championships di Boston contro Arthur Ashe. Nel Rolland Garros viene eliminato al primo turno nel singolare, raggiungendo però la finale nel doppio insieme a N?stase. A Wimbledon si ripete arrivando ai quarti di finale, perdendo contro Alex Metreveli, ma vince in doppio sempre con N?stase. Ai Masters raggiunge le semifinali. Chiude l’anno al terzo posto nel ranking mondiale. Nel ’74, l’anno in assoluto più prolifico della sua carriera, Connors vince l’Australian Open contro Phill Dent, poi altri tornei minori, tra i quali Roanoke per la terza volta consecutiva, Birmingham, Hampton e Manchester. Vince il Grande Slam di Wimbledon, diventando il numero uno nella classifica mondiale il 29 luglio. Connors continua la sua serie di vittorie con gli AA di Indianapolis contro Björn Borg e lo U.S.Open contro Ken Rosewall. Vince altri tre titoli, tra cui gli AA di Johannesburg, chiudendo l’anno al primo posto nel ranking, con 93 vittorie e quattro sconfitte. Il 1975 si apre con la sconfitta in finale negli Australian Open contro John Newcomb; si aggiudica diversi tornei nei mesi successivi, perdendo però la finale di Wimbledon e, ancora, la finale degli U.S.Open. Partecipa per la prima volta alla Coppa Devis, ma la squadra statunitense viene eliminata per 3-2 dal Messico. Durante l’arco dell’anno vince 9 titoli su 15 finali disputate.
Nel 1976 Connors salta i primi due slam, ma vince diversi tornei minori, tra cui Washington e Indianapolis. In seguito perde ai quarti a Wimbledon, imponendosi però agli U.S.Open. Vince anche a Wembley, Filadelfia e Las Vegas, chiudendo ancora una volta l’anno al primo posto nel ranking. Durante il 1977 vince altri otto titoli. Perde però il primo posto a causa di Björn Borg che pone fine alle 160 settimane di primato di Connors, che tuttavia lo riconquista una settimana dopo. Chiude l’anno con la vittoria del suo primo WCT Finals e del suo primo e unico Masters, rimanendo ancora in vetta alla classifica.
Nel 1978 vince diversi tornei, inclusi lo U.S. Pro Indoor, gli Open di Denver, Memphis, Rotterdam e Birmingham. Dopo aver perso in finale a Wimbledon contro Born, vince al Washington Star International, lo U.S. Men’s Clay Court Championship e lo Stowe Open. Vince anche lo U.S.Open contro Born e l’Australian Indoor Championship. Il 1979 si apre con le vittorie dell’ATP di Birmingham e lo U.S.Indoor. Il 9 aprile perde il primato nella classifica dopo 84 settimane; lo riconquista il 21 maggio per poi cederlo definitivamente a Born il 9 luglio. Partecipa perr la prima volta all’Open di Francia, arrivando in semifinale, così come a Wimbledon e nello U.S.Open. Chiude la stagione al secondo posto dopo cinque anni consecutivi in cima alla classifica. Il biennio 1980-1981 è caratterizzato dalla rivalità tra Björn Borg e John McEnroe, e di questo ne risentono anche i risultati di Connors che spesso viene eliminato da uno dei due.
Il 1980 si apre con le vittorie a Birmingham, Filadelfia e al WCT Finals. Arriva alle semifinali degli Open di Francia, di Wimbledon e degli U.S.Open; in mezzo c’è la vittoria del North Conway. A fine stagione vince due titoli minori e arriva alle semifinali del Masters. Nel 1891 vince a La Quinta contro Ivan Lendl, a Bruxelles e a Rotterdam. A Monte Carlo in arriva in finale contro Guillermo Vilas, partita che verrà sospesa per poggia e mai conclusa, con un titolo non assegnato. Arriva ai quarti di finale dell’Open di Francia e alle semifinali di Wimbledon e New York, eliminato in entrambe le partite da Borg. Riesce a battere McEnroe nella finale di Wembley e a vincere per la prima volta la Coppa Devis. Conclude l’anno al terzo posto nel ranking. Dato per campione in declino, Connors inizia il 1982 senza grandi aspettative; vince i tornei minori di Monterrey, Los Angeles e Las Vegas. Al primo Grande Slam dell’anno, a Parigi, viene eliminato ai quarti da Josè Higueras. Da qui in poi ha inizio la rivalsa di Connors: vince il Queen’s Club Championship, superando Kevin Curren in semifinale e McEnroe in finale; sfavorito, affronta e batte in cinque set McEnroe nella finale di Wimbledon. Vince a Columbus in agosto e all’U.S.Open, conquistando il settimo Slam in carriera e tornando primo nel ranking mondiale il 13 settembre. Mantiene il primato per sette settimane, riconsegnandolo in seguito a McEnroe; Entro la fine dell’anno lo riconquisterà per un altra settimana. Al Masters di fine anno raggiunge la semifinale, dove viene eliminato da Ivan Lendl.
Nel 1983 vince a Memphis e a Las Vegas, ma viene eliminato ai quarti del Rolland Garros per mano di Cristophe Roger-Vasselin, rivelazione del torneo. Vince nuovamente il Queen’s Club Championship battendo ancora McEnroe in finale, ma a Wimbledon esce al quarto turno contro Curren. Riesce a trionfare nell’U.S.Open, conquistando l’ottavo e ultimo Grande Slam della sua carriera. Ultima nota di rilievo della stagione è la finale di Wembley, persa contro McEnroe. Stagione che si chiude al Masters di fine anno col raggiungimento della semifinale, persa contro Lendl. Il 13 giugno conquista per l’ultima volta la vetta del ranking, chiudendo però l’annata al terzo posto. Nel 1984, oltre a vincere alcuni tornei minori, se ne vede negare diversi altri dallo strapotere di McEnroe. Connors perde col connazionale le finali del WCT Finals, del Queen’s e di Wimbledon; viene anche eliminato nelle semifinali dell’Open di Francia, di Montreal e dell’U.S.Open. Vince poi a Los Angeles e a Tokyo, e raggiunge la semifinale del Masters, in cui viene eliminato da Lendl. Chiude la stagione al secondo posto. Nel 1985 Connors non vince nessun titolo; raggiunge le semifinali del WCT Finals, dell’Open di Francia, di Wimbledon, e dell’U.S.Open. Perde in finale a Fort Myers contro Lendl e a Chicago contro McEnroe, quest’ultima persa per walkover. Nel 1986 Connors non vince nessun torneo ma raggiunge quattro finali nel corso della stagione; a marzo nel Paine Webber Classic, a giugno nel Queen’s, dove si ritira in favore di Tim Mayotte, in agosto a Cincinnati, al Pacific Coast Championships. Chiude l’anno all’ottavo posto. Il 1987, come l’anno precedente, non lo vede trionfare in nessun torneo. All’Open di Francia arriva ai quarti di finale, eliminato da Boris Becker mentre nei restanti due slam arriva alla semifinale, battuto rispettivamente da Pat Cash e Ivan Lendl. In febbraio raggiunge la finale al Volvo U.S. National Indoor. Il mese successivo perde in finale ad Orlando contro Christo van Rensburg. Al Queen’s raggiunge l’ultima finale stagionale perdendo contro Becker. Grazie agli ottimi piazzamenti soprattutto nel grande slam riesce a chiudere la stagione al quarto posto.
Nel 1988 arriva in finale a Milano ma è costretto al ritiro. Un mese dopo arriva in finale a Miami. A luglio a Washington vince contro Andrés Gómez il primo titolo dopo quattro anni e si ripete a Tolosa a ottobre. Arriva al quarto turno a Wimbledon e ai quarti dell’US Open. Per l’ultima volta chiude l’anno in top ten, al settimo posto. Il 1989 è una stagione incolore. Solo nel mese di ottobre ha un sussulto vincendo il torneo di Tolosa battendo McEnroe e pochi giorni dopo vince anche a Tel Aviv su Gilad Bloom il suo titolo numero 109 nel singolare, record tuttora imbattuto per il tennis maschile. A Parigi e Londra esce al secondo turno mentre a New York arriva fino ai quarti. Chiude l’anno al 14º posto del ranking.
Nel 1990 passa tutta la stagione a fare da spettatore, a causa dei vari problemi che lo affliggono. Prende parte solo a tre tornei perdendo sempre al primo turno. La mancanza di risultati lo fa precipitare al posto 936 della classifica mondiale.
Dopo il ritiro
Il 1991 è l’anno dell’ultimo acuto della sua carriera: raggiunge la semifinale all’US Open, ma viene battuto da Jim Courier, raggiunge la semifinale anche nel torneo di Basilea, ma viene battuto dall’eterno rivale McEnroe. Grazie all’exploit di New York riesce a risalire fino al 49 posto del ranking.
Nel 1992 prende parte agli ultimi slam della carriera, eliminato al primo turno a Parigi e Londra e al secondo turno a New York. Non raggiunge finali e a fine anno è numero 84 del mondo.
Negli anni seguenti Connors partecipa a pochissimi tornei subendo sempre eliminazioni nei primi turni. Nel 1996 prende parte a un solo torneo perdendo al primo turno e annuncia il ritiro all’età di 44 anni.
Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpico [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]