Il 20 maggio: sul campo, bambini italiani, ungheresi e ucraini e una rappresentativa della Juventus. La FIGC patrocina l’evento: al fischio d’inizio, presente anche il presidente di AiCS Bruno Molea
Tentare di dimenticare la guerra, quando i tuoi cari sono al fronte, è una missione impossibile ma tentare il tutto per tutto per infondere serenità ai figli del conflitto bellico è roba da campioni. E’ quanto sta tentando di fare AiCS Ungheria che per il prossimo 20 maggio organizza a Budapest il torneo internazionale di calcio giovanile destinato a coinvolgere i piccoli giocatori ucraini messi in salvo un anno fa dalla Juventus.
Era il marzo del 2022 quando la Juve rispose all’appello della Federcalcio ucraina per portare in salvo i bambini e i ragazzi delle scuole calcio evacuati da Kiev, Kharkiv e dalle altre zone colpite dai bombardamenti. Lo storico club torinese riuscì nella missione accompagnando in Italia 80 profughi ucraini, in gran parte bambine, bambini e ragazzi tra i 6 e i 14 anni e alcune loro mamme.
Nasce da qui l’idea del torneo internazionale che ora coinvolgerà a Budapest alcuni di quei bambini, assieme a quelli delle scuole calcio di Italia, Ungheria, Ucraina e Slovacchia. Sei club in tutto formati da bambini di 9 anni appena che si incontreranno sul campo ungherese per dire no alla guerra e tentare, almeno per un giorno, di dimenticare gli orrori a pochi passi da lì. Il torneo inizierà con un minuto di silenzio dedicato ai caduti. Un grande esempio di sport solidale e di pace, come prefissato dal patron del torneo, l’italiano Giovanni Colosimo. Al fischio d’inizio sarà presente anche il presidente di AiCS, Bruno Molea.