Con il sostegno e la collaborazione dell’Ambasciata italiana a Kiev e il CONI: donate a 40 bambine e bambini le tshirt degli atleti olimpionici
Dopo un anno ricco di avvenimenti per AiCS Ungheria – Centro Europa e Ucraina, con tanti eventi sportivi e culturali, si sentiva il bisogno di terminare l’anno con un viaggio di pace, dove tutto è iniziato. Con il pensiero rivolto alle persone bisognose, nello spirito del Santo Natale il reggino e Presidente Giovanni Colosimo si è recato quindi in Ucraina per rimanere accanto ai bambini orfani o soli, sopravvissuti di guerra. Anche in questa missione non poteva mancare il contributo dell’Ambasciata d’Italia a Kiev, con l’ Ambasciatore Carlo Formosa e il Console Stefano Moser.
“L’auto come sempre carica di regali e speranza, con il contributo di alcuni privati cittadini della comunità italiana, i tanti pacchi giunti dal CONI ed il sempre presente Console On. Roberto Sarcià, un friulano che serve in Ungheria il nostro Paese da oltre 20 anni; lo avevamo visto alla frontiera quando iniziò la guerra, pronto ad aiutare gli italiani che fuggivano, ma che poi si ritrovò con l’umana volontà di aiutare tutti indistintamente, insieme al Sindaco di Zahony, Laszlo Helmeczi che nella sua città di frontiera, strutturò da subito dei locali di accoglienza, dove ritrovammo pure tanto materiale giunto dall’Italia”, racconta Colosimo al ritorno dal viaggio.
Grazie alla collaborazione di Marta Beshley, direttrice della scuola 73 di Leopoli, che ha accolto da subito il progetto di AiCS, si è deciso di convogliare nel suo istituto per un incontro globale e di festa bambini provenienti da altre scuole, tutti orfani di guerra. Un elenco che in corso di preparazione si allungava di giorno in giorno. Accompagnavano la delegazione di AiCS Ungheria anche i padri Salesiani del Don Bosco, Padre Michajlo, Padre Pietro e Padre Ivan. La messa recitata sul suono degli allarmi del rischio missili in arrivo. Nonostante questo, la festa non si è comunque fermata.
Una bellissima recita, le canzoni italiane di Cristian, facevano da preludio all’arrivo di Babbo Natale, chiamato a gran voce dai bambini presenti; con un sacco colmo di doni e dolcetti l’atmosfera di gioia del Natale era creata. Ad oltre quaranta bambini orfani e altrettanti di famiglie disagiate, venivano così donate le meravigliose maglie usate dagli atleti olimpici italiani, per il grande gesto di umanità e vicinanza del Presidente del CONI Giovanni Malagò.
Nel corso della trasferta, il presidente Colosimo ha poi fatto visita al cimitero dei caduti. Qui, l’incontro casuale con Oksana madre di un giovane militare caduto. “Mi ha detto che è riconoscente agli italiani, popolo che ha sempre aiutato il loro Paese, non vuole che si dimentichi suo figlio – racconta Colosimo -. In quel cimitero conosce quasi tutti tra i parenti dei caduti, ci ha fatto visitare i loculi delle uniche tre soldatesse presenti, una si chiamava Natalia, giovane donna che aveva lasciato un bambino di undici anni, al quale poi abbiamo portato un dono del Coni e alcuni dolcetti…”
Ma tra quelle tombe ci sono pure ragazzi senza un nome, un ragazzo giovanissimo senza familiari, ma su cui non mancavano certo i fiori, c’è il Tenente anziano Massimo, viveva in Italia con la madre ed aveva fatto ritorno in Ucraina per difendere il suo Paese. “Purtroppo anche quel giorno sono arrivate altre tre bare di caduti, li attendeva una cerimonia solenne con la banda militare, tante divise presenti e soldati che mostravano i segni di un grave ferimento, i sacerdoti cattolico-ortodossi pronunciavano le canzoni religiose, i colpi di fucile rompevano il silenzio e prima della sepoltura, la bandiera sulle bare veniva riavvolta e consegnata a madri o mogli dei caduti. Purtroppo neanche a questo funerale di gruppo mancavano dei bambini, quelli più grandicelli in lacrime, altri più piccoli si notavano molto confusi, indicavano la foto del defunto non comprendendo del tutto ciò che stava accadendo”, aggiunge Colosimo, ancora emozionato.
Il sostegno di AiCS, sottolinea il Presidente Nazionale Bruno Molea, non potrà mancare per questi bambini, anche se di piccola portata rispetto alle grandi esigenze del Paese, non lo faremo cessare e attraverso l’operato di Colosimo, continueremo su questa linea. Questo, oltretutto, ha il pregio di farci constatare quanto le persone incontrate, apprezzino la solidarietà e il conforto morale dedicato ai loro bambini, l’orgoglio di AiCS si manifesta nel momento in cui noi veniamo pure riconosciuti quali rappresentanti del nostro grande Paese Italia.