[vc_row][vc_column][vc_column_text]Con l’associazione “Il profeta”, parte il progetto “I sogni non muoiono all’alba”

Il 14 settembre, come da programmazione, ha preso il via “I Sogni non muoiono all’Alba” – progetto, inserito nell’ampia programmazione triennale 2020 – 2021- 2022 promossa dall’organizzazione dell’Estate Romana tesa a valorizzare esperienze non solo artistiche, ma anche e, soprattutto, di forte valenza sociale. L’iniziativa, attivata dagli operatori dell’Associazione Il Profeta, tra le espressioni più significative dell’area di promozione sociale di AiCS, si basa su una dimensione in cui teatro e realtà sociale assumono un concreto significato di relazione in cui l’arte si sposa con la marginalità e con la “drammatica poesia” della devianza.

Le esperienze maturate, in particolare dalla pedagogista Tamara Boccia e dall’autore di Teatro sociale Antonio Turco – fondatore del teatro in carcere e guida delle Politiche sociali di AiCS -, sono state caratterizzate, negli ultimi anni, dall’adesione sostanziale ai criteri classici insiti nella dottrina della drammaturgia penitenziaria in cui assume particolare significato la diretta partecipazione degli attori detenuti alla stesura del testo. Ed in effetti, di devianza, di marginalità minorile, di conflittualità familiare, di una vera e propria “sottrazione sociale dell’adolescenza”, sono pieni i contenuti dello spettacolo che vedrà in interazione i ragazzi, ospiti del carcere minorile di Casal del Marmo con i minorenni affidati alla messa alla prova che stanno vivendo la propria esperienza di reinserimento sociale all’interno della Comunità “Borgo Amigò”.

Si tratta di una delle situazioni più importanti che non soltanto Roma, ma l’intero paese esprime con una profonda adesione ai valori classici della pedagogia amigoniana. La dottrina pedagogica di Luis Amigò, un padre francescano che ha passato ricca parte della sua vita all’interno dei “barri colombiani”, verte su processi di auto-responsabilizzazione dei ragazzi nella costruzione di una significativa identità sociale. E’ quanto propone da oltre trent’anni, anche nella sua veste di cappellano del carcere minorile di Casal del Marmo, padre Gaetano Greco, molto noto anche in termini mediatici per essere stato il primo testimonial dell’8 per mille della Chiesa cattolica.

Borgo Amigò è al centro di Bastogi, una delle peggiori realtà dei quartieri suburbani della nostra città. Mettere a confronto le esperienze, molto similari, dei ragazzi della Comunità con quelli dell’Istituto, rappresenterà il fulcro centrale di un’opera tesa ad esprimere un GRIDO DI SPERANZA. Un grido che deve essere accolto dalla società adulta come ha fatto, in questo caso, l’Amministrazione capitolina e i tanti operatori dell’Estate romana che lavorano al progetto per la diffusione di una cultura popolare, di cui è significativa espressione l’Associazione Il Profeta, da anni radicata nei territori marginali della Capitale, da anni tesa a coniugare il concetto di cultura con quello di rinnovamento sociale.

Si ritiene infine significativo evidenziare che lo spettacolo finale, valorizzato anche dalla presenza da musicisti professionisti, si terrà il 15 novembre 2021 presso lo storico teatro del carcere minorile di Casal del Marmo che fu inaugurato nel 1974 da un incontro del grande Pier Paolo Pasolini con i ragazzi che all’epoca erano ospiti della custodia preventiva.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]