Dire.it e Rai3 danno voce ai circoli AiCS: con regole e programmazione, si può riavviare le attività
Dopo mesi di chiusura, è sempre più difficile ripensare la vita dopo il Covid, per i circoli culturali e ricreativi. Chiusi da fine ottobre scorso in ogni genere di attività, compresa la somministrazione di cibi e bevande, sono loro – circoli culturali e sociali in genere – i più a soffrire la crisi determinata dal lockdown. Promuovono cultura, organizzano concerti, attività sociali per bambini, anziani e giovani, eppure non possono accedere ai ristori come è stato possibile fino ad ora per il mondo dello sport: contano su agevolazioni come credito di imposta sugli affitti e proroga delle scadenze fiscali, o su bandi da progettazioni pubbliche, ma i fondi diretti non ci sono.
AiCS da tempo ne chiede la riapertura e ha anche rivolto l’appello alle istituzioni perché almeno sia superata la discriminazione con i bar e i ristoranti per i quali è previsto almeno il servizio di asporto, ma la verità è che gli aiuti son pochi e di riapertura almeno fino ai primi di marzo non si parla.
L’appello dei circoli di AiCS è stato accolto dai media che nei giorni scorsi hanno dato ampio spazio alle preoccupazioni dei circoli e di AiCS riguardo la mancanza di attività sociali a favore degli anziani e dei giovanissimi.
>>>>L’agenzia di stampa Dire ha riservato un ampio servizio alle associazioni bolognesi affiliate ad AiCS: LEGGILO QUI
>>>Tgr Rai Emilia Romagna ha raccolto invece l’appello dei circoli di periferia che, in Romagna, sono vero baluardo di socialità specie per gli anziani. GUARDA QUI IL SERVIZIO