I Giochi della XXIII Olimpiade si sono svolti a Los Angeles dal 28 luglio al 12 agosto 1984. L’unica a mancare è l’Urss con quasi tutto il Blocco Sovietico, ad eccezione della Romania che partecipa regolarmente. Gli atleti sono 6829 in rappresentanza di 140 paesi. L’Italia riesce a portare a casa 14 medaglie d’oro, tra cui una nei 10000 grazie allo sportivo azzurro Alberto Cova, 6 medaglie d’argento e 12 di bronzo.


Alberto Cova nasce ad Inverigo il 1º dicembre 1958. Inizia a muovere i primi passi da atleta verso i 14 anni. Presto gli viene attribuito il soprannome di “ragioniere”, sia per il conseguimento del diploma in ragioneria, sia per il fisico filiforme, unito ad un modo di affrontare le gare.

Carriera


I primi risultati Alberto li raggiunge nel 1977, quando diventa campione italiano juniores sui 5000 m piani, distanza che preferisce a quella doppia fino al 1980. Proprio in quell’anno incontra l’allenatore Giorgio Rondelli che lo porterà a vincere in Italia e nel mondo. Rondelli intuisce subito che il suo atleta ha le qualità per arrivare sui 10000 m piani. Nel 1982, Cova si presenta agli Europei di atletica di Atene, in Grecia, come outsider sulla distanza. Proprio lì mette in risalto per la prima volta le caratteristiche che lo porteranno in molte occasioni al successo, come la capacità di resistere durante la gara ai cambi di ritmo imposti dagli avversari e l’incredibile velocità che riesce a raggiungere nei rush finali. Ad Atene riesce a resistere agli attacchi dei favoriti, in particolare del tedesco orientale WernerSchildhauer e il finlandese MarttiVainio, per poi bruciarli con le ultime, rapidissime falcate. Sul rettilineo finale arrivano i tre protagonisti citati: Vainio attacca, Schildhauer e Cova resistono e nei metri conclusivi il lombardo infila i rivali con uno scatto bruciante, vincendo in 27’41″03, con soli 14 centesimi di vantaggio sul tedesco. Iscritto anche nei 5000 m viene squalificato dopo una serie di scorrettezze con degli avversari. Sempre in quello stesso anno Cova si aggiudica anche l’argento ai campionati europei indoor nei 3000 m e mette in mostra anche ottime doti di corridore “fuoripista”, giungendo settimo ai mondiali di corsa campestre. Nel 1983 Cova va a vincere i 10000 metri nella prima edizione dei campionati del mondo di atletica leggera, ad Helsinki, in Finlandia, vincendo con il tempo di 28’01″04. Nel 1984 vince i 10000 metri anche ai Giochi Olimpici di Los Angeles, negli Stati Uniti, con il tempo di 27’47″54. Nel 1985 ribadisce la sua superiorità sulla distanza trionfando in Coppa Europa, dove addirittura si prende il lusso di raddoppiare vincendo anche i 5000 m. Nel 1986, ai Campionati europei di Stoccarda, in Germania, la quinquennale dittatura del campione comasco termina: Cova si vede sfuggire l’alloro dei 10000 m sconfitto da Stefano Mei, giovane e potente atleta spezzino che conquista quell’anno la sua prima affermazione importante. In finale tre atleti italiani, Stefano Mei, Alberto Cova e Salvatore Antibo, danno prova di una schiacciante superiorità attaccando insieme a 400 metri dall’arrivo e staccando brutalmente tutti gli avversari, fatta eccezione per il portoghese Castro che rimane abbastanza vicino al terzetto. Il rush finale riserva una sorpresa: proprio quando il comasco sembra aver superato il momento critico e affianca Mei con l’intenzione di superarlo, lo spezzino allunga di nuovo, stroncando ogni resistenza del campione olimpico e vincendo in 27’56″79. Cova arriva secondo con il tempo di 27’57″93 mentre un ottimo Antibo conquista il bronzo fermando le lancette cronometriche sui 28’00″25, in quella che fu la prima tripletta in una gara di corsa, da parte di un’unica nazione, in tutta la storia dei campionati europei. Stoccarda è l’ultima competizione ad alto livello di Cova. Nel 1987, ai campionati mondiali di atletica di Roma, finisce fuori dalla finale, così come l’anno dopo, alle Olimpiadi di Seul, in Corea del Sud, dove non riesce a qualificarsi dopo aver corso una brutta batteria.

Dopo il ritiro


Dopo i Giochi olimpici di Los Angeles Cova si ritira, a soli 30 anni, dalle competizioni agonistiche, lasciando però la memoria delle sue imprese e un record tuttora ineguagliato: è infatti l’unico atleta, nella storia dei 10000 m, ad aver realizzato una splendida tripletta vincendo l’oro ai Campionati europei, a quelli Mondiali e ai Giochi olimpici. Nel 1994 è candidato alla Camera nel collegio di Olgiate Comasco per il Polo delle Libertà in quota Forza Italia. Nel 1996 è ricandidato dal Polo nel collegio di Erba, ma è sconfitto dal rappresentante della Lega Nord Cesare Rizzi.

Soprannome


“Ragioniere”

Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpico. (Foto, fonte: CONI.it)