Come componente del CIDU per conto del CNEL: “La strada dei diritti non è mai compiuta, lo sport resta leva di dignità umana”
Lotta al razzismo, alla violenza di genere, alla discriminazione sociale. Più impegno per la coesione, per l’accoglienza, per la tutela dei minori, per la parità di genere. Tanti e densi i contenuti in tema di diritti umani sui quali l’Italia ha aggiornato circa la sua posizione a Ginevra il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, il 20 gennaio scorso. Della delegazione italiana rappresentata dal CIDU – il comitato interministeriale per i diritti umani – ha fatto parte anche il presidente AiCS, Bruno Molea, in qualità di consigliere CNEL.
“Io ho potuto lavorare – ha dichiarato Molea – alle schede di aggiornamento per conto del CNEL come membro del Cidu, il comitato interministeriale per diritti umani, e per me partecipare ai lavori di Ginevra come tecnico e rappresentante del CNEL è stata un’esperienza senza precedenti. Un’occasione unica non solo per osservare da vicino il lavoro delle Nazioni Unite e incontrare gli altri Paesi, ma soprattutto per trattare di diritti con i maggiori esponenti e tecnici del nostro Paese, esperti in materia. Per me che, come primo impegno, mi occupo di volontariato sociale e di come declinare lo sport e la cultura proprio in chiave inclusiva a tutela dei diritti umani, si è trattato di un’esperienza che ancora una volta mi consentirà di portare a quel pezzo di terzo settore che rappresento (AiCS e Fictus tra tutte) gli strumenti giusti per una crescita consapevole sulla strada dei diritti. Tra i temi sviluppati, anche l’aggiornamento su quanto fatto dal CNEL per l’inclusione dei detenuti (l’istituzione del Sottosegretariato sociale e l’accordo con il Ministero della giustizia) e la strada avviata verso il programma #Recidivazero attraverso lavoro e formazione, anche in ambito sportivo e culturale. Quello che mi porto a casa è importante: la strada dei diritti umani non può dirsi compiuta nemmeno quando vivi in un Paese civile e democratico, che la rete e il dialogo internazionale sono condizioni necessarie allo sviluppo della pace, e che lo sport si dimostra ancora una volta un prisma attraverso cui dare mille colori alla stessa luce, strumento poliedrico ed efficace alla dignità umana“.
Nelle foto interne all’articolo, Molea con il presidente del CIDU Giovanni Iannuzzi e con tutta la delegazione italiana a Ginevra.