Il 26 novembre, incontro-flash mob di padel “Parete di genere” in 11 città, contemporaneamente in 15 circoli sportivi. E a Roma, campionato nazionale di Mamanet – lo sport pensato per mamme e donne adulte.
Il presidente AiCS: “Oltre 500 atleti e atlete in campo contro la violenza: con lo sport, la donna si fortifica socialmente: strumento formidabile contro discriminazioni e violenze”
Uniti, sul campo, contro la violenza di genere e contro il gender gap in ambito sportivo. Doppio appuntamento sportivo nazionale, nel week end, per dire no a discriminazioni e violenze sulle donne. A organizzarlo è AiCS – Associazione italiana cultura sport, tra i primi enti di promozione sportiva del Paese, che per sabato e domenica organizza in 11 città d’Italia l’incontro flas-mob di padel “Parete di genere”, e a Roma il campionato nazionale di Mamanet, lo sport sociale pensato per mamme e donne adulte.
“Parere di genere” si giocherà sabato 26 novembre, dalle 11, contemporaneamente in 15 circoli sportivi di 11 città diverse da nord a sud Italia: un incontro di padel gigante, al quale parteciperanno coppie miste, per un vero e proprio flash mob sportivo contro la violenza di genere. A promuoverlo è la commissione nazionale di parità di AiCS che darà la battuta di inizio dallo storico Circolo tennis di Firenze, al termine del talk dedicato agli stereotipi in ambito sportivo e che vedrà confrontarsi istituzioni, tecnici e giuristi sull’inclusione e la parità l’indomani della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere. Dopo i saluti istituzionali e delle autorità locali e nazionali, tra cui il presidente di AiCS Bruno Molea, interverranno Micaela Frulli, professoressa ordinaria di Diritto internazionale dell’Università di Firenze, e Pippo Russo, giornalista e sociologo dell’Università di Firenze. I lavori saranno coordinati dalla presidente della commissione di parità AiCS Ester di Napoli. Dalle 11, poi, tutti in campo sui rispettivi campi da padel. Sedici, come detto, i circoli sportivi aderenti: il Flaminia Padel di Roma, il country tennis Sporting Club di San Martino in Campo – Perugia, lo Sporting Club Torgiano e la Tiferno Padel Academy di Città di Castello, il Firenze Tennis Club, il Boves Padel Club di Cuneo, il Raketown di Forlì, il Macomer Padel di Nuoro, il Tennis club di Nuoro, l’asd Olympus di Floridia (Siracusa), il Magione Padel club e il Thunder Sport Center ancora di Perugia, il Padel Ct My Tennis dell’Aquila, il Circolo Padel Agnano di Napoli, il “Campo Padel Savena” di Bologna. Un gioco incontro misto che vedrà sul campo donne e uomini senza distinzioni, per circa 300 atleti dilettanti.
Il campionato nazionale di Mamanet riunirà invece a Roma tra sabato 26 e domenica 27 al centro sportivo Tellene oltre 200 tra mamme e donne adulte, accompagnate dalle famiglie. A metà tra la pallavolo e la palla rilanciata, il Mamanet è uno sport sociale nato in Israele ma che in Italia, promosso dal 2015 da AiCS, coinvolge ad oggi già circa 2mila donne in tutta Italia. La sua caratteristica: quella di mettere al centro la donna adulta e di promuovere la rete tra le mamme e le donne in generale. Ottimo strumento, dunque, contro isolamento e discriminazioni, commenta il presidente di AiCS Bruno Molea.
“Nel 2021 abbiamo promosso con l’Università di Padova la ricerca Jump the gap volta proprio a indagare il rapporto tra sport e donne e ad analizzare il divario di genere in ambito sportivo – commenta il presidente Molea -. Ne è emersa una visione fortemente stereotipata della donna come vestale della casa. Una donna, se non sportiva da sempre, difficilmente inizia a fare sport da adulta a discapito della sua socialità e del suo benessere psicofisico. Con il Mamanet e con eventi sportivi di sensibilizzazione, si fortifica il ruolo sociale della donna e la rende quindi più forte contro discriminazioni e isolamento. Oggi centinaia di mamme che non avevano mai fatto sport sono tornate a fare attività motoria grazie al Mamanet ma soprattutto hanno tessuto nuovi rapporti, amicizie. Hanno fatto rete. Così lo sport vince sull’emarginazione”.