Nello sport come nella vita, le donne e le ragazze sperimentano il sessismo, le persone transgender affrontano la transfobia e le lesbiche e gli uomini gay incontrano l’omofobia. “Più in alto insieme – Apri il tuo sport a tutti i generi e a tutte le sessualità!” è la versione italiana della campagna Rising together – Open your sport to your gender and sexualities che richiama il il diritto fondamentale di ogni individuo nel praticare sport, indipendentemente dalla propria identità di genere o dal proprio orientamento sessuale. La campagna si rivolge a chi pratica sport, a chi lavora nell’educazione, ai club, alle organizzazioni sportive, alle NGO, alle istituzioni e alla politica.
Il progetto cofinanziato dall’UE SGS – Sport for all Genders and Sexualities – è promosso dal Vienna Institute for International Dialogue and Cooperation (VIDC, Austria, coordinatore), dalla German Sports University (GSU, Germania), dalla European Gay and Lesbian Sport Federation (EGLSF ), da Associazione Italiana Cultura e Sport (AICS, Italia), da Diversport (DS, Spagna), da Landessportbund Nordrhein-Westfalen (LSB, Germania) e dalla Confederazione Internazionale dei Lavoratori e Dilettanti dello Sport (CSIT).
La realizzazione della campagna è stata affidata ad AICS, che ha contribuito in modo importante anche alla raccolta delle buone pratiche. “È per noi un onore afferma Gabriel Corbelli, responsabile Area sociale di AiCS LGBTI, promuovere una campagna di respiro europeo su un tema così importante per i diritti delle persone transgender, intersex e non binarie. AICS sta lavorando per promuovere pratiche positive di inclusione e superamento degli stereotipi a partire dal territorio, come lo spogliatoio inclusivo lanciato per i campionati nazionali di pattinaggio nel 2022, accolto nella raccolta delle pratiche positive del progetto SGS”
“Il progetto – afferma Rosario Coco, coordinatore Outsport per AICS e delle attività di SGS – rientra tra le iniziative volte a promuovere la parità di accesso allo sport, soprattutto in ambito amatoriale, con lo sguardo ad alcuni casi che hanno fatto molto discutere, come la decisione della Federazione internazionale degli scacchi di bandire le atlete transgender dalle competizioni femminili”.
Il tema è ben presente nell’agenda politica dell’UE: l’incontro dei Capi Dipartimento per lo Sport dell’UE, organizzato dalla presidenza spagnola del Consiglio dell’Unione europea a Valencia dal 21 al 23 settembre per l‘EWOS Settimana europea dello sport, si è concentrato su due temi principali: uguaglianza di genere e lotta al discorso di odio. Atleti e atlete transgender e intersessuali sono ancora uno dei principali obiettivi dell’incitamento all’odio presi di mira dalla propaganda estremista.
Nel 2018, l’OMS ha riclassificato la disforia di genere come “incongruenza di genere” e l’ha rimossa dalle patologie mentali, ponendola sotto “condizioni legate alla salute sessuale”. Nel 2021, il Comitato Olimpico Internazionale ha eliminato i test ormonali obbligatori per atleti e atlete transgender, sottolineando l’integrità del corpo e richiedendo prove specifiche per stabilire un vantaggio competitivo.
Rising Together utilizza il Rugby come esempio, uno sport fisico spesso associato alla mascolinità, che evidenzia le differenze tra i giocatori per altezza e dimensioni. Queste differenze sono essenziali nel Rugby, soprattutto in situazioni come il sollevamento nella rimessa laterale, come mostrano le immagini della campagna. Nel Rugby, come in molti altri sport, le diverse tipologie corporee sono un vantaggio, non un punto debole.
La diversità viene celebrata come fonte di forza e la campagna sottolinea che l’apertura dello sport a tutti i generi e a tutte le sessualità ci porterà a nuovi traguardi. SGS incoraggia tutti a esplorare i suoi strumenti e la raccolta di buone pratiche a livello nazionale realizzata dai singoli Paesi, rafforzando il fatto che il cambiamento inizia proprio “nel tuo campo di gioco”.
Il sessismo e l’omotransfobia sono ancora tra i maggiori problemi dello sport: i dati della ricerca Outsport del 2019 hanno dimostrato l’impatto della discriminazione sugli atleti LGBTI, mentre i numeri relativi alle donne nella governance sportiva sono prossimi allo zero.
La campagna inizierà in occasione della Settimana Europea dello Sport con azioni sui social media e la pubblicazione di storie di atlete e atleti transgender, intersessuali e di persone loro “alleate” nello sport, in 4 lingue diverse (sottotitoli ed editing a cura di Andrea Giuliano). I risultati e le reazioni delle prime settimane saranno presentati il 9 e 10 novembre a Barcellona, insieme alla nuova ricerca della German Sport University di Colonia, durante il Forum internazionale dello sport amatoriale “Sport Impacts All”, organizzato da CSIT – Confederazione Internazionale dei Lavoratori e Dilettanti dello Sport.
La nuova indagine nell’ambito del progetto SGS si è spostata dal focus sugli atleti LGBTI allo sport organizzato in generale, per comprendere e indagare il ruolo del pregiudizio a 360° gradi. I risultati preliminari suggeriscono che le rappresentazioni mediatiche delle donne, delle persone transgender e delle persone intersessuali sono spesso parziali e discriminatorie. Sono previste presentazioni nel 2023 e 2024 nell’ambito di competizioni sportive nazionali ed eventi organizzati dai partner del progetto in Italia, Austria, Germania, Spagna: la campagna proseguirà fino a settembre 2024 sostenendo gli eventi pilota del progetto sul campo e iniziative sui diritti umani in tutta Europa.