Promotore della campagna il Forum nazionale del Servizio civile, insieme a CNESC, CSEV, CSVnet e la Rappresentanza nazionale degli operatori volontari

«In una situazione sempre più complessa a livello nazionale e internazionale, di sfilacciamento delle nostre comunità, di emergenze, di tensione sociale, investire nel Servizio Civile significa investire in un’esperienza che contribuisce al benessere di tutti e di tutte, all’inclusione, al contrasto alla violenza, alla coesione sociale delle comunità». Sono alcune delle parole scritte sul Manifesto della campagna Quanto vale il futuro? Più Servizio Civile, per investire nei giovani e nel bene comune!, presentato a Roma a dicembre dagli enti promotori: CNESC- Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile, Rappresentanza nazionale degli operatori volontari, Forum Nazionale del Servizio Civile, CSVnet, CSEV- Coordinamento Spontaneo Enti e Volontari di Servizio Civile del Veneto. Tra gli enti aderenti anche AiCS che, solo nel 2024 – tra progetti e programmi avviati e terminati – ha impegnato in tutta Italia oltre 250 operatori volontari tra i 18 e i 28 anni, coinvolgendoli e formandoli nello sport sociale e nella cultura per tutti.

La campagna, come si legge nel comunicato ufficiale, “vuole rappresentare un impegno fattivo e permanente da parte degli Enti co-promotori e di quanti aderiranno, per far crescere assieme alle Istituzioni l’intero sistema Servizio Civile”.

Dopo mesi di incertezza, scrivono ancora i promotori, “la scelta lungimirante del Governo di investire 413 milioni che permetteranno l’avvio di circa 60.000 giovani, e di garantire un numero stabile di almeno 50.000 giovani per le annualità 2025-2027, consentirà agli enti di programmare i propri interventi e di assicurare quindi maggiore stabilità e continuità all’intero sistema per almeno altri quattro anni, e conseguentemente, offrirà ai giovani l’opportunità di impegnarsi per la propria comunità e il bene comune. Tuttavia, sono mediamente più di 100.000 i giovani che ogni anno chiedono di fare servizio civile, e quasi 90.000 i posti presentati dagli enti in progettazione”.

La campagna ‘Quanto Vale il Futuro?’ punta all’obiettivo dell’Universalità del Servizio Civile e per questo chiede di “garantire un fondo ordinario stabile che ogni anno permetta l’avvio al servizio di un contingente minimo di almeno 60.000 operatori volontari. Chiede, inoltre, di favorire la partecipazione dei giovani: diffondendone la conoscenza e rafforzandone la promozione attraverso accordi con le Scuole e le Università e azioni di orientamento, facilitando i processi di accesso per superare l’attuale modello concorsuale che rappresenta un ostacolo all’inclusione, sia per gli Enti che per i giovani”.

Da oltre 50 anni il Servizio Civile offre un contributo importante per il radicamento dei principi costituzionali, per la pace, la tutela del bene comune, la protezione e il sostegno delle persone fragili, dei beni ambientali e del patrimonio storico e artistico, per l’educazione, la promozione dei Diritti Umani e la cooperazione tra i popoli.

“In una situazione sempre più complessa a livello nazionale e internazionale, di sfilacciamento delle nostre comunità, di emergenze, di tensione sociale – conclude il comunicato – investire nel servizio civile significa investire in un’esperienza che contribuisce al benessere di tutti e di tutte, all’inclusione, al contrasto alla violenza, alla coesione sociale delle comunità. Se credere nel futuro significa non perdere la capacità di sognare e di progettare, allora i co-promotori ricordano al Governo e a tutti i cittadini e le cittadine, che esiste uno strumento che investe con fiducia nei giovani e offre loro la possibilità di sognare e di realizzare un cambiamento. E questo strumento è il Servizio Civile”. 

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