Renzo Nostini nasce a Roma il 27 maggio del 1914 (erroneamente registrato all’anagrafe dai genitori il 1 giugno del 1914), muore a Roma il 1 ottobre del 2005. Viene ricordato come un grande schermidore, ma anche come un grande dirigente sportivo.

Il padre era un noto economista autore del volume “La questione economica” edito nel 1944 a Roma. Iniziò giovanissimo un’intensa attività sportiva: la scherma con il maestro Luigi Fabrizi insieme al fratello maggiore Giuliano, e il nuoto nel quale ebbe i primi successi agonistici tra il 1932 e il 1934, vincendo tre titoli italiani con le staffette della Società Sportiva Lazio. Partecipò al campionato italiano di massima divisione di pallanuoto con la stessa società e giocò a rugby con la Rugby Roma.

Nel 1936 si qualificò nel pentathlon per le Olimpiadi di Berlino ma fu escluso dalla squadra, pur essendo il più forte, in quanto non militare. Nei mondiali di Parigi del 1937 vinse il titolo a squadre del fioretto assieme al fratello e nell’arco di venti anni ripeterà l’impresa per altre tre volte sempre nel fioretto a squadre: nel 1938, 1949 e 1954. Nel 1950 vinse il titolo mondiale anche nel fioretto individuale e nel 1949 e 1950 anche nella sciabola a squadre. Ma il suo palmares conta anche sette medaglie d’argento nelle edizioni dei mondiali a cui partecipò; due medaglie d’oro, una d’argento e una di bronzo ai Campionati mondiali Universitari, diversi titoli nazionali e un titolo nazionale individuale di fioretto del 1953. Partecipò anche alle Olimpiadi di Londra nel 1948 e di Helsinki nel 1952 vincendo due medaglie d’argento nel fioretto e nella sciabola a squadre. Il suo unico cruccio rimarrà infatti non aver aggiunto a questo palmares di tutto rispetto la medaglia d’oro olimpica che sfiorò a Helsinki dove l’ultima stoccata fu assegnata all’avversario di una vita, il francese Christian D’Oriola, secondo molti per un errore arbitrale. D’Oriola fu però oltre che rivale anche un amico e a lui Nostini chiese di scrivere la prefazione di un suo libro sul fioretto. Continuò a gareggiare fino al 1957.

Contemporaneamente agli impegni sportivi si laureò nel 1940 in Ingegneria presso l’Università di Roma e nel 1942 sposò Giovanna Zaccardi, nuotatrice di stile libero, da cui ebbe due figlie: Patrizia nel 1944 e Marzia nel 1949. Fondò nel 1946 la Società di Costruzioni Ing. Renzo Nostini che realizzò tra gli altri la Piscina delle Rose dell’EUR, la piscina dell’Acquacetosa e il centro del Centro Universitario Sportivo a Napoli.

Alla fine della seconda guerra mondiale Giulio Onesti, reggente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), lo nominò nel Comitato di reggenza della Federazione Italiana Scherma (FIS), incarico che ricoprì fino al 1946. Nel 1952 divenne Presidente della S.S. Lazio Nuoto e lo rimarrà fino alla sua morte. Nel 1959 fu chiamato a far parte di un Comitato di gestione della FIS con Gastone Darè ed Edoardo Mangiarotti e nel 1961 venne eletto per la prima volta Presidente della Federazione, carica che mantenne fino al 1993. Per anni è stato anche il Presidente Generale della Polisportiva S.S. Lazio. Nel 2000 contribuì alla nascita della Polisportiva S.S. Lazio Rugby 1927 e ne divenne il Presidente, carica che manterrà fino alla morte. Ebbe diverse onorificenze tra cui la medaglia d’oro al valore atletico, la Stella d’Oro al Merito Sportivo e nel 1984 fu insignito dal C.I.O. dell’Ordine Olimpico d’argento. Nel 2004 Carlo Azeglio Ciampi gli consegnò il Collare d’oro al Merito Sportivo. Fu membro della FIE (Federation Internationale d’Escrime).
Laziale nel cuore scrisse prima della sua scomparsa “ E’ più difficile descriverla che sentirla la Lazialità. E’ signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E’ un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita e quindi incide nel comportamento quotidiano di ciascuno di noi. E’ importante dimostrarla in ogni occasione, nei campi di gioco e nella vita.” La scherma è stata la sua più grande passione ma in una ideale classifica poneva di seguito il nuoto, la pallanuoto, il pentathlon moderno e il rugby.

Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpico