Silvio Gioacchino Italo Piola nacque a Robbio il 29 settembre 1913, è stato un calciatore di ruolo attaccante e allenatore di calcio italiano. Ricordato tra i più grandi centravanti della storia del calcio, pur avendo perso alcuni anni a causa della Seconda guerra mondiale, detiene diversi primati nei massimi campionati nazionali tra cui il record di miglior marcatore nella storia del calcio italiano con ben 290 reti di cui 274 in Serie A e 16 in divisione nazionale tra il 1945 e il 1946 ed è il miglior cannoniere in categoria di 3 diverse squadre: Pro Vercelli, Lazio, Novara.

Biografia


Figlio di Giuseppe ed Emilia Cavanna, commercianti di tessuti, in un periodo in cui la famiglia si era trasferita temporaneamente da Vercelli nel Pavese per ragioni di lavoro; la famiglia rientrò a Vercelli nel 1914. Silvioaveva un fratello maggiore, Serafino (1909-2001), che rinunciò alla carriera sportiva per un difetto della vista che lo obbligava a portare gli occhiali e divenne ragioniere; la madre era sorella del portiere della Pro Vercelli Giuseppe Cavanna, che ebbe un ruolo rilevante nella crescita agonistica del nipote. Anche il cugino Paolino fu calciatore ad alti livelli. Studiò alla scuola elementare Galileo Ferraris e poi all’Istituto Tecnico Cavour; a otto anni divenne mezzala e capitano della squadra di calcio dell’istituto, nella quale giocava col coetaneo Teobaldo Depetrini e con Pietro Ferraris. L’11 gennaio 1945 si diffuse nel sud la notizia della morte del calciatore, vittima di un bombardamento su Milano; per circa 4 mesi si tennero conferme e smentite, fino a quando la notizia non fu smentita da Nuovo Sport; lo stesso Piola era solito scherzare sull’ episodio. Il calciatore era in realtà tornato in Piemonte, dove continuò a giocare ad oltre 40 anni. Si sposò nel luglio 1948 con Alda Ghiano ed ebbe due figli, Dario (1949-2011), stopper della Pro Vercelli, poi avvocato e politico, e Paola (1952), psicologa. Un pronipote, Alonso (nato nel 1979), di nazionalità brasiliana, ha giocato come centravanti in campionati minori italiani, svizzeri e sudamericani. Dopo il ritiro da calciatore, avvenuto nel 1954, tentò la carriera di allenatore, per poi entrare nei ranghi della FIGC per un decennio e tornare infine a Vercelli. Già Cavaliere, nel 1993 fu nominato Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.

Carriera


Nel 1925, Piola accetta l’invito di Bernasconi ad unirsi alla squadra giovanile la Veloces, che ottenne in breve tempo risultati sorprendenti raggiungendo al debutto la finale nazionale “Boys” disputata a Marina di Pisa e persa 1-3 contro i pari età della Roma. La squadra venne poi inglobata dalla Pro Vercelli e Piola fu promosso dal capitano in prima squadra ed esordì a 16 anni in Serie A nel 1930.
Una volta lasciate le Bianche Casacche della Pro Vercelli, Piola finì alla Lazio accettando un contratto di 70 000 lire annue che poi nel 1938 salirono a 38 000 lire al mese, alla Pro Vercelli andarono ltre 200 000 lire.Debuttò ufficialmente con la Lazio il 30 settembre contro il Livorno finita 6-1 siglando un gol.
Piola vinse per la prima volta la classifica cannonieri e si distinse come centravanti numero uno della stagione 1936-1937. Con il blocco dei campionati dovuto agli eventi bellici, Piola tornò al Nord; ottenne il permesso di unirsi al Torino FIAT che disputò il campionato d’Alta Italia.
Desideroso di stabilirsi in Piemonte chiese la cessione alla Lazio; lo acquistò per circa 3 milioni di lire la Juventus. Nel 1947 ritenuto prossimo al declino accettò dal presidente del Novara di trasferirsi a giocare in Serie B con il Novara.

Convocazione in Nazionale


La prima convocazione in Nazionale maggiore avvenne nel 1935, il titolare Meazza bloccato da un risentimento muscolare venne sostituito da Piola, per il quale fu la partita della carriera poiché una delle sue più grandi aspirazione era quella di giocare in Nazionale e rappresentarla al meglio.
Molto forte infatti fu il legame tra Silvio Piola e la Nazionale italiana. Dichiarò, negli anni della maturità: «ci sono al giorno d’oggi coloro che rifiutano l’onore della maglia azzurra. Inaudito! Occorre sentirsi onorati di rappresentare l’Italia nel mondo sportivo. Quanto darei per riavere i miei vent’anni e indossare ancora quella maglia»; ha raccontato Mario Pennacchia che la maglia azzurra rappresentava un traguardo ambitissimo per Piola. Ha debuttato il 24 Marzo al Prater di Vienna, a 21 anni siglando due reti decisive per la prima vittoria italiana in terra austriaca. Questa mossa fu decisiva per la vittoria dei Mondiali del 1938. Piola segnò 5 reti nella competizione e divenne noto a livello mondiale. Grazie a questo successo visse un grande momento di popolarità internazionale. L’ultimo gol di Piola in Nazionale risale al 1 Dicembre 1946. Nel 1952 venne convocato a 38 anni, ciò suscitò la perplessità di molti critici. La partita si giocò il 18 maggio a Firenze contro l’Inghilterra; alla sua presenza fu reso tributo dai novantamila presenti, che gli tributarono un lungo applauso, fu la sua trentaquattresima ed ultima gara in azzurro e la nona da capitano. Il suo record di reti segnate in Nazionale (30) venne superato da Gigi Riva nel 1973.

Carriera da allenatore


Nel 1953 quando era ancora in attività come calciatore venne scelto da Lajos Czeizler come aiutante della Commissione tecnica della nazionale italiana. Piola tentò la carriera di allenatore nel Cagliari ma non andò bene infatti il giornalista Romolo Barisonzo spiegò che: «Piola non è mai stato un uomo di chiacchiere. Il calcio gli piaceva, ma quello giocato, non quello delle tattiche». Fece poi per oltre dieci anni parte della FIGC come osservatore e istruttore dei corsi per allenatori. Morì in una casa di cura di Gattinara il 4 ottobre 1996 dopo essere stato colpito dalla malattia di Alzheimer; aveva 83 anni. L’Italia giocò col lutto al braccio la gara contro la Moldavia del giorno seguente e nel corso del 1997 gli furono intitolati gli stadi comunali di Novara e di Vercelli. Nel 2013 è stato omaggiato dalla FIGC in occasione del centenario della sua nascita e nel 2015 è stato tra i primi cento atleti selezionati dal CONI per far parte della Walk of Fame dello sport italiano.

Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpico