[vc_row][vc_column][vc_column_text]Andrew Curtis Howe 

Andrew Curtis Howe (Los Angeles12 maggio 1985) è un atleta statunitense naturalizzato italiano. Si dedica alla velocità e al salto in lungo, specialità di cui è stato vicecampione mondiale nonché detentore del record italiano (8,47 m). Fa parte del club sportivo dell’Aeronautica militare italiana.

La carriera

A livello giovanile Andrew Howe pratica diverse discipline sportive tra cui tennis, calcio e pallacanestro, per poi dedicarsi alle varie specialità dell’atletica leggera, dai 110 metri ostacoli ai salti. Emerge a 16 anni anche nel salto in alto, superando i 205 cm. Nel 2001 ai Mondiali allievi di Debrecen, il sedicenne Andrew Howe si mette in luce vincendo la medaglia di bronzo nel salto in lungo con la misura di 7,61 m. È però tre anni più tardi, ai Mondiali juniores di Grosseto, che il giovane atleta italiano si impone all’attenzione internazionale aggiudicandosi la doppia medaglia d’oro sui 200 metri piani (con il personale di 20″28, miglior tempo dell’anno in Italia) e nel salto in lungo (8,11 m, anche in questo caso suo nuovo primato personale).

L’Olimpiade di Atene

Un mese dopo, Howe fa il suo esordio olimpico ai Giochi di Atene 2004. Passa il primo turno di qualificazione dei 200 m con il tempo di 20″55, ma il riacutizzarsi di un dolore al piede lo frena nella gara successiva, dove finisce ultimo in 21″17, mancando la qualificazione alle semifinali. Anche ai campionati del mondo del 2005 ad Helsinki si ferma al secondo turno dei 200 m; passato il primo turno con 21″08, nel secondo è sesto in 21″19, tempo non sufficiente per la qualificazione alla semifinale. Nonostante il cattivo stato di forma di quei giorni, è inserito a sorpresa nella staffetta 4×100 metri, ma il quartetto italiano (composto da Luca Verdecchia, Simone Collio, Massimiliano Donati e lo stesso Andrew Howe) viene squalificato nelle eliminatorie.

2006

Nel 2006 Andrew Howe vince la prima medaglia in una competizione internazionale seniores, la medaglia di bronzo ai mondiali indoor a Mosca nel salto in lungo con la misura di 8,19 m, preceduto dal ghanese Ignisious Gaisah e dal panamense Irving Saladino, rispettivamente oro e argento. Alla ripresa delle gare all’aperto si cimenta anche sui 400 metri piani, stabilendo il suo primato personale di 46″03 a Rieti e correndo nella staffetta 4×400 metri nella Coppa Europa di Málaga, manifestazione dove si impone nella gara di salto in lungo con la misura di 8,29 m. Il 14 luglio 2006 partecipa al prestigioso Golden Gala svoltosi allo Stadio Olimpico di Roma arrivando terzo nel salto in lungo con il suo nuovo primato di 8,41 metri, a soli due centimetri dal record italiano detenuto da Giovanni Evangelisti.

Ai Campionati europei di Göteborg

Ai Campionati europei di Göteborg arriva per Andrew Howe la definitiva consacrazione sportiva con il titolo del salto in lungo con la misura di 8,20 m, precedendo il britannico Greg Rutherford (8,13) ed il campione uscente, l’ucraino Oleksiy Lukashevych. L’anno successivo ai campionati europei indoor, tenutisi a Birmingham, si aggiudica la medaglia d’oro saltando al quinto turno 8,30 m, misura con la quale migliora di 4 centimetri il primato italiano al coperto detenuto fino ad allora da Evangelisti dal 1987. Howe decide di concentrare il suo talento sul salto in lungo, pur non accantonando del tutto la velocità. Il 23/24 giugno 2007, all’Arena Civica di Milano, Andrew partecipa alla Coppa Europa First League nella quale si aggiudica il secondo posto nel salto in lungo con la misura di 7,95 m ed il primo gradino del podio con la staffetta 4×100. Con le sue prestazioni contribuisce al primo posto della nazionale italiana maschile, che si aggiudica la promozione in Super League, la “serie A” di Coppa Europa.

Golden Gala di Roma

Il 13 luglio si aggiudica la prova di salto in lungo nel Golden Gala di Roma con 8,12 m e a distanza di qualche giorno vince il campionato italiano a Padova con la misura di 8,40 m (con vento a favore oltre il limite). Nell’ultimo test pre-mondiale, a Rieti, prima della partenza per Kobe per la preparazione dei mondiali, ottiene 8,19 m (con un tentativo, non misurato, di circa 8,40 m, per un’infrazione millimetrica alla battuta). Il 30 agosto 2007 ai mondiali di atletica di ?saka Howe si aggiudica l’argento stabilendo, dopo quello al coperto, il nuovo record italiano di salto in lungo all’aperto con 8,47 m. Howe per tutta la gara oscilla fra il quarto e il sesto posto, ma proprio all’ultima prova dà il meglio e con il salto da record si piazza in testa alla gara; all’ultimo salto della competizione il panamense Saladino lo sorpassa nuovamente con la misura di 8,57 m. In seguito Howe dichiara di essere comunque estremamente contento della medaglia d’argento.

Gli infortuni e la delusione di Pechino 2008

Il 2008 inizia sotto buoni auspici per Howe, pronto per la seconda volta in carriera a partecipare alle Olimpiadi. Il 6 giugno ai Bislett Games di Oslo si classifica secondo ottenendo il suo primato stagionale, con la misura di 8,16 m. Il 22 giugno partecipa alla gara dei 200 metri in occasione della Coppa Europa di Annecy, ma a metà rettilineo un infortunio muscolare lo costringe a chiudere la gara praticamente al passo, terminando in 20″88. L’infortunio in Coppa Europa ne pregiudica la preparazione olimpica, a cui Howe arriva dopo due mesi di assenza dalle competizioni. Il 16 agosto 2008 alle Olimpiadi di Pechino partecipa al turno di qualificazione alla finale del salto in lungo ma viene eliminato con la misura di 7,81 m, non sufficiente per entrare in finale ed ottenuta alla seconda prova dopo il 7,73 della prima e un nullo finale. Anche il 2009, così come l’anno precedente, viene condizionato da un nuovo infortunio a cui Howe incorre durante una gara di salto in lungo a Mosca in febbraio. La lesione muscolare a carico del bicipite femorale destro lo costringe così ad un periodo di riposo e di fisioterapia. Il 28 luglio rientra alle gare al meeting di Montecarlo, tappa del Super Grand Prix IAAF, saltando 7,85 m. Qualche giorno più tardi partecipa ad una gara di lungo a Grosseto saltando 7,83. Vista la precaria condizione ed il continuo dolore che ne pregiudica l’attività agonistica decide, in accordo con la federazione, di non partecipare ai Mondiali di Berlino. Il 1° settembre viene operato al tendine d’achille sinistro a Turku, in Finlandia.

Anche il 2009, così come l’anno precedente, viene condizionato da un nuovo infortunio a cui Howe incorre durante una gara di salto in lungo a Mosca in febbraio. La lesione muscolare a carico del bicipite femorale destro lo costringe così a un periodo di riposo e di fisioterapia. La stagione 2011 per l’atleta dell’Aeronautica si apre con una gara al Banca Marche Meeting di Ancona sui 60 m, specialità finora inedita per Howe. Vince la sua batteria e stabilisce il proprio primato personale in 6″78, rinunciando poi alla finale per via di una condizione fisica non ancora ottimale. Il 27 luglio a Rieti, nel corso di un allenamento, si infortuna. La diagnosi è rottura subtotale del tendine di Achille sinistro (già operato due anni prima in Finlandia). Ne risulta compromessa la stagione agonistica. Viene operato il giorno successivo a Perugia. Il suo rientro all’attività agonistica avviene a Doha al Meeting internazionale del Qatar Athletic Super Grand Prix l’11 maggio del 2012, in vista di una sua auspicata partecipazione ai Giochi olimpici di Londra. Tuttavia le deludenti prestazioni ottenute (8º con la misura di 7,16 m) confermano le sue attuali difficoltà fisiche[36], dovute in particolar modo ad un persistente dolore al tendine. Howe non viene così convocato dalla FIDAL per i Giochi olimpici. Il 29 luglio del 2015 subisce uno stiramento muscolare. Dopo quasi 2 anni e mezzo, nell’inverno del 2016 ritorna a gareggiare a livello agonistico al coperto, il 14 febbraio a Göteborg in occasione del Meeting indoor HäcXksan, usando per la prima volta come piede di stacco il destro.

Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpico.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]