[vc_row][vc_column][vc_column_text]Lasse Viren, nasce il 22 luglio del 1949 a Myrskylä, è stato definito come colui che “sapeva vincere solo alle Olimpiadi”. Agente di Polizia di Myrskylä, Virén debuttò sulla scena internazionale nel 1971, nei 5.000 metri agli Europei di Helsinki dove giunge settimo (13’38”6).
Ma è nel 1972 che Viren si impone all’attenzione internazionale quando a Stoccolma, il 14 agosto, stabilisce la migliore prestazione mondiale sulle 2 Miglia (3.218,688 metri) correndo in 8’14”0.
Monaco 1972
Siamo alla vigilia delle Olimpiadi di Monaco e questo risultato fa crescere la speranza di una vittoria olimpica nella terra del mezzofondo e fondo qual’è da sempre la Finlandia.
Una attesa che dura dal 1936 quando, a Berlino, ci fu il doppio oro finnico sui 5.000 e 10.000 vinti, rispettivamente, da Hockert (14’22”2) e da Salminen (30’15”4). Viren fa il suo esordio olimpico il 1° settembre giungendo quarto (28’04”4) nella seconda delle tre batterie dei 10.000 metri. Nella prima c’è anche l’azzurro Cindolo che però chiude solo al sedicesimo posto (33’03”4).
Due giorni dopo la finale. Si parte subito forte con il ritmo imposto dal britannico Bedford con il primo chilometro in 2’36”9. Ai tremila il passaggio è di 8’06”4. Siamo quasi a metà gara e, nel mucchio, inciampano, cadendo a terra, il tunisino Gammoudi e Viren. L’africano è costretto al ritiro mentre il finlandese riparte immediatamente. All’ultimo chilometro è Viren a dettare una violenta accelerazione; è una lunga volata che vede il finlandese aggiudicarsi il titolo Olimpico con addirittura il nuovo Record Mondiale: 27’38”4! Va a migliorare il 27’39”4 ottenuto dall’australiano Ron Clarke nel 1966. Il podio è completato da Puttemans (27’39”6) e da Yfter (27’41”0). Quinto è lo statunitense Shorter che una settimana dopo vincerà la Maratona. Viren ritorna in pista il 7 settembre dove è primo (13’38”4) nella quinta ed ultima batteria dei 5.000 metri.
La finale si corre tre giorni dopo. In questa gara Viren dimostra di avere una enorme superiorità tattica e grazie alla sua ormai conosciuta accelerazione progressiva (ultimo chilometro corso in 2’26”5) trionfa anche in questa distanza. Il tempo è di 13’26”4. Alle sue spalle il Campione Olimpico uscente Gammoudi (13’27”4), il britannico Stewart (13’27”6), lo statunitense Prefontaine (13’28”4) che perirà tragicamente l’anno successivo.
Nei vari Europei
Il periodo magico per Viren prosegue quando, solo quattro giorni dopo, ad Helsinki, si impossessa anche del Primato Mondiale dei 5.000 metri (13’16”4) migliorando il precedente (anche questo di Ron Clarke) di due decimi. Ma questo Record avrà una vita molto breve. Sei giorni dopo, a Bruxelles, Emiel Puttemans sarà capace di ottenere un grandissimo 13’13”0. L’anno post olimpico per Viren è piuttosto negativo; una serie di diversi infortuni limitano la sua attività. Peraltro il 13 luglio, a Londra, perde il Primato Mondiale dei 10.000 metri ad opera di Foster che corre in 27’30”8. Si ripresenta nel 1974 a Roma per i Campionati Europei. Il 2 settembre si corre la finale diretta dei 10.000 metri. Ma il finlandese non è certo quello di due anni prima. E’ solo settimo (28’29”2) in una gara dove le prime due posizioni registrano lo stesso tempo: 28’25”8. L’oro va al tedesco orientale Kuschmann, l’argento al britannico Simmons mentre una splendida medaglia di bronzo viene vinta da Giuseppe Cindolo (28’27”2). L’altro azzurro Franco Fava si ritira.
Dopo quattro giorni si disputano le tre batterie dei 5.000. Nella terza Viren si qualifica arrivando quarto (13’38”2). L’8 settembre vede una finale dominata nettamente dal britannico Foster che trionfa in 13’17”2. Kuschmann prevale su un orgoglioso Viren (13’24”0 contro 13’24”6).
Montreal 1976
Per Viren comincia un altro lungo periodo dove non ottiene nessun risultato di rilievo.
Si arriva al 1976, Olimpiadi di Montreal. Per il boicottaggio è assente l’Africa.
Il 23 luglio, nell’ultima delle tre batterie dei 10.000, un tranquillo Viren si qualifica arrivando terzo (28’14”95). Nella seconda batteria, con il quinto posto (28’24”80), esce di scena il nostro Fava.
Finale il 26 luglio. E’ soprattutto il portoghese Lopes a fare l’andatura, con Viren che controlla senza alcuna fatica. Quando mancano 450 metri all’arrivo Viren cambia marcia con uno spunto impressionante chiudendo l’ultimo giro in 55”4! Tempo finale per il finlandese 27’40”38, con i cinquemila corsi in 13’31”! L’argento va a Lopes (27’45”17) ed il bronzo a Foster (27’54”92). Viren esulta tenendo in mano le proprie scarpette. Per questo viene accusato dal Comitato Olimpico di aver fatto della pubblicità ma ne esce indenne. Può così presentarsi il 28 luglio alla partenza della prima delle tre batterie dei 5.000; si qualifica con il quarto posto (13’33”39). Nella seconda non ce la fa Venanzio Ortis che è solo nono (13’52”40). Incredibile nella terza batteria dove addirittura in otto vanno sotto il primato Olimpico di Viren stabilito a Monaco. Quarantotto ore dopo la finale. Ed è una gara dal grande equilibrio. Ai tremila il passaggio è di 8’16”33. E’ proprio Viren all’ultimo mille a produrre uno scossone ma gli altri non mollano. Alla campana si accende una battaglia, ci prova il neozelandese Dixon seguito dal tedesco occidentale Hildebrand ma Viren risponde con grande autorevolezza, all’ingresso del rettilineo finale è un altro neozelandese Quax ad attaccare ma ancora Viren, con grande agilità, taglia il traguardo per primo (13’24”76). A Quax l’argento (13’25”16) mentre Hildebrand con uno spettacolare tuffo riesce, per 12 centesimi, ad anticipare Dixon e ad aggiudicarsi il bronzo (13’25”38). Straordinario Viren. E forse lo ancora di più quando, il giorno dopo, si presenta alla partenza della Maratona. Il suo risultato è comunque incredibile: arriva quinto in 2h13’10”8 nella prova vinta dal tedesco orientale Cierpinski (2h09’55”0) davanti a Shorter (2h10’45”8) ed al belga Lismont (2h11’12”6).
Il declino di un campione
Anche dopo questa Olimpiade Viren in pratica scompare dalla scena. Causa un infortunio non partecipa agli Europei 1978 di Praga. Ritorna per partecipare alla sua terza Olimpiade: Mosca 1980. Il 24 luglio, nella prima delle tre batterie dei 10.000, è quarto (28’45”8). E tre giorni dopo si assiste ad una avvincente finale. E’ una sfida Finlandia-Etiopia con i due atleti europei (Viren e Maaninka) a cercare di contrastare gli africani (Yfter, Kedir e Kotu). Questa volta la doppietta 5/10 mila riesce al fortissimo Miruts Yfter; dopo 25 giri si impone in 27’42”69 precedendo Maaninka (27’44”28) ed i suoi due connazionali Kedir (27’44”64) e Kotu (27’46”47). Viren, comunque grande, chiude al quinto posto (27’50”46). Viren partecipa anche alla Maratona ma non la conclude. Questo è l’ultimo atto della fantastica carriera di Lasse Viren, un atleta in grado di conquistare alle Olimpiadi la medaglia d’oro con una doppia doppietta nei 5.000 e 10.000 metri.
Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala – giornalista e campione olimpionico[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]