Mirco Bergamasco (Padova, 23 febbraio 1983) è un rugbista a 13 e a 15 italiano, internazionale in entrambe le discipline; al 2017 vanta 89 incontri e 256 punti nell’Italia del XV e 5 presenze e 48 punti in quella del XIII.
La carriera
Mirco Bergamasco proviene da una famiglia di rugbisti padovani (il padre Arturo fu un flanker che disputò 4 incontri in Nazionale negli anni settanta, ed il fratello Mauro è anch’egli flanker, suo compagno di squadra in nazionale, allo Stade Français e alle Zebre).
Mirco Bergamasco cresce nella più famosa squadra cittadina, il Petrarca. Esordisce in prima squadra nel 2001 (contro il Viadana,) e ci resta per due stagioni; nel 2003 viene chiamato in Francia insieme al fratello allo Stade Français, club con il quale vince due campionati, nel 2004 e nel 2007.
Per l’annata 2015 si trasferisce alle Zebre e a fine stagione, non più convocato in nazionale maggiore a 15, partecipa ad alcune tappe di rugby a 7 con la nazionale italiana nel vano tentativo di qualificarsi alle Olimpiadi di Rio. A fine contratto con le Zebre firma nel marzo 2016 per i Sacramento Express per disputare l’unica stagione del neonato campionato statunitense Pro Rugby. Nel settembre del 2016 viene convocato nella nazionale italiana di rugby a 13 in vista dei due incontri di qualificazione ai mondiali di rugby League del 2017. Il 22 ottobre 2016 esordisce in maglia azzurra nella partita vinta 14 a 62 contro la Serbia realizzando14 punti (7 trasformazioni).
Nel marzo 2017 esordisce con il Saluzzo North West Roosters nel campionato francese di rugby a 13 DN2 di Provenza e Costa Azzurra. Ottenuta con l’Italia la qualificazione ai mondiali di rugby a 13, Bergamasco partecipa nell’autunno del 2017 alla fase finale della manifestazione in Australia. Nel gennaio 2018 annuncia il suo ritorno nel rugby a 15 firmando un contratto con il Vicenza, impegnato nella poule salvezza della serie A.
Dal 2011 è sposato con Ati Safavi, giornalista e sceneggiatrice francese di origine iraniana.
Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpico
(Fonte foto: WORLD RUGBY)