[vc_row][vc_column][vc_column_text]Roberto Di Donna (Roma, 8 settembre 1968) è un ex tiratore italiano, campione olimpico nel tiro con la pistola, appartenente al Gruppo Sportivo Fiamme Gialle (Guardia di Finanza). È detentore dei record italiani di pistola aria compressa (col punteggio di 592/600) e pistola libera (col punteggio di 573/600). Ha rinunciato a partecipare alle Olimpiadi di Atene nel 2004, a causa di un momento di crisi personale che lo aveva portato ad ottenere risultati ben al di sotto delle sue possibilità. Negli anni successivi ha aperto una scuola di tiro nella sua città natale, continuando a competere a livello nazionale ed internazionale. Dal 2011 è allenatore della squadra nazionale juniores di pistola. Ai Giochi della XXXI Olimpiade del 2016 ha commentato per Rai Sport le gare di tiro a segno.

Carriera

Durante la carriera di atleta, Roberto Di Donna ha conquistato:
•1994: Finale Coppa del Mondo (Monaco di Baviera)
– Bronzo (pistola libera)
•1995: Finale Coppa del Mondo (Monaco di Baviera)
– Oro (pistola libera)
– Argento (pistola aria compressa)
•1996: Finale Coppa del Mondo (Naefels)
– Oro (pistola libera)
– Oro (pistola aria compressa)
•1996: Olimpiadi di Atlanta
– Oro (pistola aria compressa)
– Bronzo (pistola libera)
•1997: Finale Coppa del Mondo (Lugano)
– Oro (pistola aria compressa)
– Argento (pistola libera)

E’ stato designato “Tiratore dell’anno” dalla stampa internazionale specializzata nel 1994 e nel 1996. Di Donna ha ufficialmente lasciato l’attività agonistica nel corso della presentazione del calendario sportivo delle Fiamme Gialle, dove ha ricevuto il premio alla carriera. Il gruppo sportivo delle fiamme gialle ha voluto celebrare gli innumerevoli successi del tiratore azzurro ripercorrendo i momenti più belli della sua carriera. Una carriera iniziata molto tempo fa con il primo oro europeo ad Helsinki nel 1986, a soli 18 anni. Indimenticabile la finale olimpica di Atlanta nel 1996 quando ha conquistato l’oro nella pistola a 10 metri controllando perfettamente tensione ed emozione e regalandosi una medaglia storica.

Curiosità

In una famosa intervista, Roberto Di Donna ha dichiarato che si diventa un campione se si ha un forte desiderio. Infatti, per lui, la molla principale che spinge un atleta e che gli dà la possibilità di diventare un campione è la motivazione. La motivazione fa la differenza: se si possiede l’intenzione e in più la motivazione, si va avanti, al di là delle doti. Bisogna ricollegare tutto ciò che si fa a tutto ciò che si vuole, si deve vivere in funzione del vincere. L’energia che ricarica il campione è la sete di vittoria, è la vittoria stessa. Poi aggiunge che le Olimpiadi del 1996 hanno segnato la sua vita, perché ha avuto l’impressione di aver fatto il suo dovere, di aver fatto qualcosa per il proprio paese! E’ stato un successo cercato, fortemente voluto. La sua preparazione alle Olimpiadi è stata intensa e faticosa. In un certo senso si è allontanato dal mondo esterno perché la possibilità di avere un quarto d’ora di gloria capita solo ogni quattro anni. Per questo dice: “Bisogna pensare tappa per tappa perché bisogna alleggerire l’obiettivo finale. La forza l’acquisisci strada facendo e così ricavi la consapevolezza delle tue possibilità”. Nella sua disciplina è difficile il controllo della tensione: “Devi stare fermo con un attrezzo mentre il cuore continua a batterti e poi devi mollare il colpo con la pistola”, aggiunge Di Donna. Deve esserci il massimo impegno nella ricerca della continua perfezione.

 

 

Il tiro a segno

Il Tiro a Segno è una disciplina sportiva, che consiste nel colpire un bersaglio il più possibile vicino al centro, da una determinata distanza con un’arma da fuoco o ad aria compressa. Questo sport trae le sue origini dalla pratica militare. Attualmente “tiro a segno” indica l’attività di tiro ad un bersaglio di carta o elettronico, distinguendosi così dalle discipline del tiro a volo e del tiro con l’arco. È sport olimpico sin dalla prima edizione dei Giochi Olimpici moderni (Atene – 1896). Il tiro a segno è presente come disciplina olimpica anche all’interno delle paralimpiadi. E’ uno sport molto complesso perché c’è bisogno di tanta concentrazione, forza fisica e psichica, maturità tecnica e tattica, autocontrollo (soprattutto per l’ansia nel momento della gara), molto lavoro aerobico anche se poco sforzo muscolare, rispetto ad altre discipline.

 

Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpico [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]