Roberto Donadoni nasce a Cisano Bergamasco (BG) il 9 settembre 1963. Ultimo di 4 figli, suo padre, Ercole, è morto nell’aprile del 2013, legato molto alle origini agresti e alla sua comunità parrocchiale (aiutava i genitori nel periodo della vendemmia e frequentava la chiesa praticando il servizio del chierichetto ed in seguito giocava a pallone nel cortile dell’oratorio), da sempre tifoso del Milan (giocatore preferito Rivera).

Roberto Donadoni inizia la carriera di calciatore professionista nell’Atalanta. Centrocampista ed ala, gioca prevalentemente sulla fascia di destra e più volte accompagna e partecipa (anche da protagonista) alla manovra offensiva della squadra grazie anche alle sue doti sia difensive che offensive. Con l’atalanta disputa prima il campionato giovanile nella stagione 1981-1982, poi debutta in serie B nella stagione successiva, totalizza 18 presenze. Nel 1983-1984 Donadoni è ancora in Serie B con l’Atalanta: totalizza 26 presenze, segna 2 reti, ed è tra i protagonisti che contribuiscono alla promozione dell’ Atalanta in serie A. In seria A gioca due anni con la maglia dell’Atalanta, prima di essere acquistato dal Milan nel mercato estivo del 1986. E’ il primo acquisto che il presidente Silvio Berlusconi gestisce personalmente. Donadoni rimarrà a Milano per 10 anni, fino al 1996, contribuendo a molte vittorie (alcune anche storiche). Sono questi gli anni della “rivoluzione del calcio” di Arrigo Sacchi, del grande Milan, ( compagno di squadra di Van Basten, Gullit ) Con il Milan vince cinque scudetti (1988, 1992, 1993, 1994, 1996), tre Coppe dei Campioni (1989, 1990, 1994), due Coppe Intercontinentali (1989, 1990), tre Supercoppe Europee (1989, 1990, 1995) e quattro Supercoppe di Lega Italiana (1989, 1992, 1993, 1994). Donadoni è titolare sia con Sacchi che con il suo successore Fabio Capello. l’8 ottobre 1986 esordisce con la maglia della Nazionale (Italia-Grecia 2-0). Disputa i mondiali di Italia ’90 arrivando terzo (in panchina siede Azeglio Vicini). Nel 1994 è nella squadra che parte per i mondiali statunitensi; in panchina c’è ancora Arrigo Sacchi. Gli azzurri arrivano in finale, ma perdono ai rigori contro il Brasile. Con la nazionale italiana Donadoni totalizza 63 presenze, segna 5 gol. Dopo l’esperienza dei mondiali Roberto Donadoni lascia il calcio italiano; vola negli USA per giocare nella squadra dei “New York Metrostars”. Dopo due anni, all’inizio del 1997 torna al Milan su richiesta di Fabio Capello. Resta due anni con i rossoneri (totalizza solamente 24 presenze), per poi compiere un’altra partenza: parte per l’Arabia Saudita per giocare nella squadra locale più forte, l’Al Ittihad. Con gli arabi vince il campionato: sarà il suo ultimo premio della carriera di giocatore. Nel corso della sua carriera da calciatore ed in seguito d’allenatore viene più volte apprezzato per sia per le sue doti ma anche il suo carattere e per la sua capacità di far esaltare il collettivo facendo emergere il meglio di ogni singolo componente.

Inizia la carriera da allenatore l’anno successivo al suo ritiro: nel 2001-2002 guida il Lecco al decimo posto in Serie C1. L’anno successivo è in serie B, sulla panchina del Livorno, con il quale arriva un altro decimo posto. Non confermato da Spinelli passò al Genoa, ancora nella serie cadetta. Dopo un inizio nerissimo, tre sconfitte in tre partite, viene esonerato. Paga i cattivi risultati, sempre inferiori alle aspettative, dopo un anno abbondante di inattività. Nel Gennaio 2005 Spinelli lo richiama alla guida di un Livorno che gioca al di sotto delle proprie possibilità nonostante una classifica rispettabile. Il tecnico bergamasco porta i toscani allo storico nono posto in Serie A e Lucarelli chiude la stagione da capocannoniere. Stavolta Donadoni viene confermato alla guida dei labronici e la stagione 2005-2006 conferma le sue qualità di tecnico. Alla decima gli amaranto viaggiano alla media di quasi due punti a partita e dopo la pausa di fine anno sono in piena competizione zona Uefa. Nonostante i risultati, il rapporto col presidente si incrina, fino a culminare in un’aperta critica di quest’ultimo in diretta televisiva. Il 7 febbraio 2006 Donadoni si dimette, col Livorno sesto in classifica a 38 punti (10 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte). Nell’estate 2006, in seguito alle dimissioni di Lippi dopo la vittoria della Coppa del Mondo in Germania, Donadoni viene scelto come nuovo CT della Nazionale, dalla FIGC commissariata a causa di Calciopoli. Guida gli azzurri nelle qualificazioni verso Euro 2008 e nella competizione, in cui l’Italia viene eliminata ai quarti, ai calci di rigore, dalla Spagna futura Campione. Il fatto che gli azzurri non siano riusciti a segnare neanche un gol su azione, però, porta la Federazione a dichiarare esaurito il contratto col bergamasco e a richiamare Lippi. Donadoni torna ad allenare nove mesi dopo il Napoli, nel Marzo 2009. Firma fino al 2011 ma gli scarsi risultati (5 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte tra Campionato e Coppa Italia a cavallo di due stagioni) portano la dirigenza azzurra a preferirgli Mazzarri nell’Ottobre 2010. Nel novembre 2010 subentra a Bisoli sulla panchina del Cagliari, ottenendo una salvezza tranquilla e il rinnovo per la stagione successiva. Questo però salta in estate a causa del mancato ingaggio di Suazo e del seguente alterco circa la gestione del mercato da parte di Cellino. Dal Gennaio 2012 al Giugno 2015 ha guidato il Parma, con il quale ha conquistato un ottavo, un decimo e un sesto posto: la mancata iscrizione all’Europa League nell’estate del 2014 è il campanello d’allarme che preannuncia il fallimento dei gialloblu. Il 28 ottobre 2015 diventa il nuovo allenatore del Bologna, sostituendo l’esonerato Delio Rossi e firmando un contratto valido fino al 2017, poi rinnovato. Nelle prime due stagioni nel capoluogo emiliano, nonostante le ambizioni societarie, non raccoglie più di due tranquille salvezze condite da qualche buon risultato: la rosa a disposizione non consente oggettivamente di più.

Il 30 luglio 2019 viene ufficializzata la sua nomina a tecnico dello Shenzhen, penultimo nel campionato cinese con 14 punti raccolti in 20 giornate. Alla fine della stagione la squadra, penultima, retrocede. Donadoni rimane in sella per la stagione successiva in Super League dopo il ripescaggio del club ma, dopo tre sconfitte consecutive e il terzultimo posto in classifica, con appena tre punti nelle prime quattro giornate del campionato, l’11 agosto 2020 viene esonerato.

Da Wikisport.eu, enciclopedia dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpionico.