[vc_row][vc_column][vc_column_text]Shannon Lee Miller
Shannon Lee Miller (Rolla, 10 Marzo 1977) è un’ex ginnasta statunitense, membro e leader delle Magnificent Seven, il primo team statunitense ad aver vinto un oro olimpico nel concorso a squadre di ginnastica artistica ad Atlanta nel 1996.
Shannon è una delle atlete più medagliate nella storia degli Stati Uniti d’America, ha vinto, tra il 1991 e il 1996, sette medaglie olimpiche e nove titoli mondiali.
A differenza di molte ginnaste, Miller non aveva una specialità: era nota per la sua versatilità. Le sue proporzioni fisiche piccole sono state ideali per lo sport e ha potuto eseguire tutte le manovre con una precisa esperienza tecnica. Le sue prestazioni sono state rafforzate dal suo stile dinamico, ma grazioso, ispirato al balletto.
La carriera
Shannon Miller nasce a Rolla, Missouri, e inizia a praticare ginnastica artistica a cinque anni, dopo essersi trasferita con la famiglia ad Edmond. Quattro anni dopo, parte per Mosca insieme a sua madre per partecipare ad un Campo di Ginnastica. A dodici anni partecipa e arriva al terzo posto al Festival Olimpico, una competizione nata per presentare i nuovi talenti nel campo della ginnastica. Nel 1991, durante la Swiss Cup e l’Arthur Gander Memorial, ottiene due 10 Perfetti alla trave. Inoltre, all’Arthur Gander Memorial vince il concorso generale individuale e ottiene il punteggio più alto realizzato da una donna americana (su una scala di 10,000): 39,875 punti.
Ai suoi primi Campionati Mondiali, Shannon vince la medaglia d’argento alle parallele asimmetriche (alla pari con Tatiana Gutsu) e nel concorso a squadre. La medaglia di squadra è la prima per gli Stati Uniti d’America.
1992 – Olimpiadi di Barcellona. All’American Cup, Shannon cade durante la sua routine a corpo libero. A causa dell’infortunio è impossibilitata a partecipare ai Campionati Mondiali di Parigi. Torna a competere ai Campionati nazionali dove sconfigge la rivale Kim Zmeskal. Su queste due ginnaste si concentrarono in modo particolare i media.
Shannon batte ancora una volta la Zmeskal ai Trials Olimpici, nonostante non fosse ancora guarita completamente dal suo infortunio. Alle Olimpiadi, durante la finale del concorso individuale, la Miller non vince la medaglia d’oro per 0,012 punti. Compete anche in altri eventi e vince diverse medaglie: l’argento alla trave e il bronzo al corpo libero e alle parallele asimmetriche.
Queste cinque medaglie ottenute in una sola Olimpiade sono un record per gli Stati Uniti d’America.
1993-1994 – Due volte Campionessa Mondiale. Dopo le Olimpiadi, Shannon diventa l’unica ginnasta statunitense ad aver vinto il concorso generale individuale dei Campionati Mondiali per due anni consecutivi. Nel 1993 si qualifica facilmente al primo posto della classifica generale grazie alle sue buone performance in tutti e quattro gli eventi. In seguito alla disgregazione dell’URSS, gli atleti della vecchia Unione Sovietica subirono degli enormi sconvolgimenti e molti non furono pronti per partecipare ai Mondiali del ’93. La Miller, al contrario, era ben preparata. Durante le qualificazioni arriva prima con uno stacco di più di due decimi e in finale vince l’oro. Inoltre, vince altri due titoli: alle parallele e al corpo libero, ma cade tre volte dalla trave e non vince una medaglia. Ai Campionati Mondiali di Brisbane, Shannon vince l’oro ad un altro concorso individuale (aveva bisogno di segnare 9,775 punti, e ha guadagnato 9,812) battendo di nuovo una ginnasta romena, Lavinia Milosovici, che ha vinto la medaglia d’argento con un punteggio di 39,236, solo 0,038 dietro di lei. Riesce anche a vincere il titolo alla trave, eseguendo un esercizio perfetto. Ai Goodwill Games vince l’argento al volteggio e alle parallele asimmetriche, l’oro alla trave e al corpo libero. Ai Campionati Nazionali, un’altra ginnasta americana, Dominique Dawes, vince la medaglia d’oro; mentre Shannon vince cinque medaglie d’argento.
Nel 1995 Shannon lotta contro gli infortuni. Nonostante la vittoria agli American Classic, perde i Campionati Nazionali cadendo dalla trave, battuta dalla tredicenne Dominique Moceanu. Ai Campionati Mondiali ha buone probabilità di centrare una tripletta nel concorso individuale, ma è impossibilitata a partecipare a causa di un infortunio alla caviglia. Gareggia anche nel concorso a squadre e si qualifica in tutti e quattro gli eventi, ma riesce a malapena a camminare. Nonostante l’infortunio, riesce ad ottenere il punteggio più alto dell’intera squadra statunitense. Arriva al settimo posto alle parallele asimmetriche, al quarto posto alla trave. Finisce l’esperienza a Sabae con una medaglia di bronzo nel concorso a squadre.
1996 – Le Magnifiche Sette. A Luglio 1996 recupera dai suoi infortuni e riesce a competere ai suoi secondi Giochi Olimpici insieme ad altre sei ginnaste, le Magnifiche Sette, che vincono per la prima volta nella storia degli Stati Uniti d’America la medaglia d’oro olimpica nella competizione a squadre. Shannon era la leader della squadra composta da: Dominique Mocenau, Dominique Dawes, Kerri Strug, Amy Chow, Amanda Borden e Jaycie Phelps. Le immagini simbolo, e più note, di quella squadra sono forse quella della Strug che atterrava infortunata al volteggio, o mentre veniva trasportata vittoriosa dal podio in braccio all’allenatore.
Le performance di Shannon, le migliori della sua squadra, le permettono di partecipare alla finale del concorso individuale. Qui, a metà gara, raggiunge la seconda posizione, ma il suo polso peggiora sempre di più ed è costretta ad avere due iniezioni di cortisone. Nonostante ciò, il dolore persiste e i suoi esercizi non sono potenti come al solito. Non riesce a completare un nuovo elemento a corpo libero e finisce il concorso individuale all’ottavo posto, il più alto di tutta la squadra americana.
Shannon vince la medaglia d’oro alla trave e diventa la prima donna americana ad aver vinto la medaglia d’oro in questo attrezzo. Inoltre, è la prima ginnasta americana ad aver vinto una medaglia d’oro durante un’Olimpiade non boicottata.
1997-2000 – Esperienze-Post Atlanta. Dopo l’esperienza olimpica Shannon e le sue compagne di squadra partecipano al 100-city tour e a molte altre competizioni. Vince l’oro nel concorso individuale dei World University Games. Nel 2000, dopo due anni di pausa, torna a competere per poter partecipare alle Olimpiadi di Sidney. Compete ai Trials Olimpici, ma non ad altri eventi a causa di un infortunio al ginocchio e non viene selezionata.
Nel 2001 si ritira ufficialmente. Negli anni 2006 e 2008 viene inserita nella Hall of Fame degli Stati Uniti d’America per i rispettivi risultati individuali e di squadra.
Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpico.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]