Accessibilità come sfida per il cambiamento e per rendere il nostro fare associazionismo (sportivo, culturale, sociale, ricreativo) la garanzia di un valore condiviso e di un diritto di tutt3.

Promuovere lo sport, realizzare attività culturali, costruire opportunità e occasioni di incontro e relazione è certamente ciò che segna il motivo per cui decidiamo di aderire ad un’associazione e scegliamo di esserne parte attiva come dirigenti, tecnici, operatori, atleti, formatori, volontari, soci.

Farlo in AICS, essere un’associazione sportiva, culturale o sociale inclusiva significa agire in modo equo, contrastando stereotipi e discriminazioni per offrire a tutti la possibilità di scegliere, partecipare pienamente e di beneficiare delle attività 

il Disability Day rappresenta un’importante opportunità per sensibilizzare sulla questione dell’accessibilità e promuovere azioni concrete per renderla una realtà tangibile nelle nostre associazioni e per questo motivo oggi vi rinnoviamo l’invito a partecipare con noi il 20 aprile alle sue iniziative. 

È per questo che vogliamo presentarvi come esperienza e buone prassi una delle associazioni che aderiscono alla nostra Rete Associativa e che hanno raccolto e vinto la sfida: A.P.S. Concor_danze 

DANZARE LA DIVERSITA’

Progetto di danza a cura di Gabriella Cerritelli

Uno spazio di incontro, relazione e espressione creativa attraverso il linguaggio del corpo

(La condizione di disabilità diventa sinonimo di limitazione, discriminazione ed esclusione a causa di barriere comportamentali e strutturali che determinano un ambiente nel quale le persone con disabilità non riescono ad esprimersi pienamente).  

“Danzare la diversità” è un progetto che, attraverso l’arte di esprimersi con il corpo, intende contribuire a creare contesti culturali e ambientali più accessibili e di maggiore inclusione per le persone con disabilità.

Il progetto si sviluppa attraverso la realizzazione di corsi, laboratori, percorsi formativi e performance di danza rivolti a persone con abilità, età, formazione e professionalità diverse guidati dalla coreografa Gabriella Cerritelli. 

In questi percorsi vengono proposte pratiche che mirano a portare sul piano esperienziale il superamento delle barriere e delle diversità fra le persone, accogliendo le differenze come potenzialità. 

Inoltre le pratiche proposte contribuiscono ad aprire uno sguardo diverso e più attento su se stessi, sull’altro e sull’ambiente rivelando nuovi approcci tra le persone e nuove forme di accoglienza e di dialogo.

In quest’ottica “Danzare la diversità” pone la danza come processo culturale per la creazione di una comunità che sviluppi il confronto creativo tra le diversità.