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Alberto Ascari nasce a Milano il 13 Luglio 1918. E’ stato un pilota automobilistico e motociclistico italiano, vincitore di due Mondiali di Formula 1 nel 1952 e 1953.

La carriera

Orfano di padre (Antonio Ascari, morto in un incidente nel 1925) dall’età di sette anni, Alberto nel 1936 decide di debuttare nelle corse motociclistiche vincendo la prima gara nello stesso anno sul Circuito del Lario. Un anno dopo viene ingaggiato dalla Bianchi come pilota ufficiale, conquistando cinque successi. Nel 1940 passa alle quattro ruote prendendo parte alla Milla Miglia al volante di una Auto Avio fornitagli da Enzo Ferrari, ma è costretto al ritiro dopo essere stato in testa al termine del primo giro. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale mette temporaneamente fine alla carriera di Alberto: durante il conflitto si occupa della riparazione di mezzi militari nella sua officina e del rifornimento di benzina all’esercito italiano in Nord Africa.

Nel dopoguerra, convinto dal suo socio ed amico Lugi Villoresi, Alberto torna a correre sul circuito di Modena nel 1947 con la Maserati A6 GCS, arrivando primo. Il 27 Giugno 1948 vince la sua prima gara di Formula 1, arrivando primo al GP di Sanremo. A seguito della tragica scomparsa di Achille Varzi nel Gran Premio di Svizzera, in cui Ascari si piazzò al quinto posto, nel mese di luglio venne contattato dall’Alfa Romeo per partecipare al Gran Premio di Francia sul circuito di Reims. Nonostante un ottimo terzo posto finale il pilota decise di continuare la stagione con la Maserati, lasciando così la corsa francese l’unica della carriera disputata per la Casa che rese famoso il padre Antonio. La stagione 1949 si apre con una vittoria a Buenos Aires, seguita da un brutto incidente in cui il pilota riporta la frattura di una scapola. Dopo aver firmato un contratto con la Ferrari vince i primi due GP importanti della sua carriera: Svizzera e Italia. Nel 1950 Alberto prende parte al Mondiale di F1 al volante della Ferrari conquistando il secondo posto nella sua prima gara a Monte Carlo. Un anno dopo tenta, sempre con la casa di Maranello, di vincere la Mille Miglia, ma viene accusato di omicidio colposo quando durante un tratto in notturna investe e uccide uno spettatore, venendo assolto tre anni dopo.

Decisamente migliore la stagione in F1, terminata al secondo posto nella classifica generale grazie ai due successi in Germania e in Italia. La stagione 1952 incominciò con un importante riconoscimento: Ascari venne infatti premiato dal gruppo milanese giornalisti sportivi come migliore atleta italiano del 1951. Anche a livello agonistico, agevolato dal ritiro dalle competizioni da parte dell’Alfa Romeo e dall’assenza di Fangio, campione in carica, infortunatosi gravemente nel Gran Premio dell’Autodromo a Monza in una gara extra-campionato, l’annata fu per lui trionfale. Il pilota italiano, dopo aver saltato la prima prova del mondiale in Svizzera per preparare la trasferta ad Indianapolis, conclusasi con un ritiro a causa del cedimento di una ruota, conquistò sei successi consecutivi nelle ultime sei corse in programma, aggiudicandosi così il titolo iridato piloti. Con la vittoria al Gran Premio di Germania, la sua terza consecutiva sul tracciato tedesco, ottenne poi il titolo di Maestro del Nürburgring. Nell’anno successivo Alberto porta il secondo ed ultimo mondiale a casa, lottando più del previsto contro il suo avversario Juan Manuel Fangio. Vince la 1000 km del Nurburgring nel 1953, in coppia con Nino Farina.

Un anno dopo il pilota lascia la Ferrari per passare alla Lancia, scuderia con cui conquista la Mille Miglia. La Casa torinese non ha ancora terminato la monoposto di F1 e quindi il pilota milanese si ritrova costretto a correre in Francia e in Gran Bretagna con una Maserati e in Italia con la Rossa (tre ritiri). La D50 esordisce nell’ultima gara stagionale in Spagna, ma abbandona la corsa dopo soli dieci giri per un guasto alla frizione. Il 1955 non inizia per Alberto nel migliore dei modi. Nella prima gara del Mondiale F1, in Argentina, esce di pista a causa di una macchia d’olio mentre a Monte Carlo finisce addirittura in mare in seguito ad un pauroso incidente.

L’incidente mortale

Il 26 Maggio 1955 riceve una telefonata dai colleghi Villoresi e Castellotti che lo invitano a recarsi sul circuito di Monza dove stanno testando una Ferrari. Alberto chiede di poter guidare la vettura, ma dopo tre giri perde il controllo del mezzo che sbanda e si capovolge.
Alberto Ascari muore sul colpo schiacciato dalla Ferrari 750: in seguito alla sua scomparsa la Lancia si ritira dal mondo delle corse e cede tutto il suo materiale alla Scuderia di Maranello.

Da Wikisport.eu, enciclopedia dello sport a cura di Daniele Masala – giornalista e campione olimpico

Fonte foto: Ferrari[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]