[vc_row][vc_column][vc_column_text]Carl Ludwing Hermann Long detto Luz o Lutz nato il 27 Aprile 1913 in Lipsia , Germania e morto il 14 Luglio 1943 fu un lunghista e triplista tedesco, il quale vinse la medaglia d’oro nel salto in lungo ai Giochi Olimpici a Berlino nel 1936.

La carriera

Atleta della Leipziger SC , Luz è stato uno dei migliori saltatori tedeschi degli anni trenta, anche se la sua carriera sportiva continuò ancora fino allo scoppio della II° Guerra mondiale . Nel 1937 migliorò il proprio record personale fino a 7,90 metri, primato tedesco per oltre quarant’anni, successivamente nel ’38 vinse un bronzo ai Campionati di atletica di Parigi, nel frattempo riuscì a laurearsi in legge, a sposarsi e nel ’41 ad avere un figlio, Karl. Nei primi campionati europei di atletica leggera che si svolsero a Torino nel 1934 vinse la medaglia di bronzo nel salto in lungo con la misura di 7,25 m, dietro al connazionale Wilhelm Leichum, primo con 7,45 m, e al norvegese Otto Berg, secondo a 7,31 m. Alto, slanciato, chiaro e biondo, Long incarnava in tutto e per tutto gli ideali della razza ariana promossi dalla dottrina nazista del Terzo Reich. In lui il Führer Adolf Hitler aveva riposto le speranze di veder primeggiare la Germania in una disciplina dell’atletica leggera durante le Olimpiadi di Berlino del 1936. Infatti durante i Giochi Olimpici era considerato uno dei favoriti per le medaglie nel salto in lungo. Nei primi tre salti di finale si mise in luce andando per due volte oltre il record olimpico di 7,73 m stabilito nel 1928 ad Amsterdam dallo statunitense Ed Hamm. Nei tre salti conclusivi si migliorò ulteriormente fino a 7,87 m, ma la sua miglior misura non fu sufficiente a battere lo statunitense Jesse Owens, che, dopo un primo salto nullo, raggiunse prima 7,94 m, poi 8,06 m. Dopo l’argento vinto nel lungo, Long gareggiò anche nel salto triplo, ma concluse al decimo posto con la misura di 14,62 m. Durante le competizioni olimpiche Long e Owens ebbero modo di diventare amici, nonostante le tensioni politiche allora esistenti tra la Germania nazista e gli Stati Uniti d’America. Anni dopo, fu lo stesso Owens a raccontare il gesto di sportività compiuto dal saltatore tedesco nei suoi confronti, pertanto egli dichiarò che: “durante le qualificazioni del salto in lungo che si svolgevano contemporaneamente alle batterie dei 200 metri piani, ero distratto dalla contemporaneità dei due eventi e rimediai due nulli nei primi due salti di prova. Luz mi suggerì di saltare trenta centimetri prima dell’inizio della pedana di rincorsa ed io seguì il suo consiglio, e riuscì a guadagnarmi la medaglia d’oro davanti al tedesco, che fu il primo a congratularsi con me “.

Pertanto nel 2000 il suo gesto venne ricordato nella campagna promozionale Celebrate Humanity del Comitato Olimpico Internazionale con lo scopo di diffondere un messaggio di pace e di fratellanza tra i popoli.

Successivamente nel 1938 Long vinse un’altra medaglia di bronzo ai campionati europei di atletica leggera di Parigi. Con 7,56 m fu terzo nel salto in lungo vinto di nuovo dal connazionale Leichum con 7,65 m, mentre l’argento andò all’italiano Arturo Maffei con 7,61 m. L’atleta tedesco diventato il simbolo universale della sportività fu coinvolto nei feroci combattimenti attorno Gela, restando ucciso nel massacro di Biscari. Le notizie sulla sua fine erano sempre state vaghe, ma grazie al senatore Andrea Augello che si è interessato di questo periodo storico vengono ricostruite le ultime ore dell’ atleta scritte in un libro sui caduti italiani in Sicilia. Al giorno d’oggi il famoso atleta è sepolto nel cimitero militare germanico di Motta Sant’Anastasia in provincia di Catania (14 Luglio 1943). Sulla lapide sotto la quale riposano i suoi resti, accanto al suo nome, è posta oggi una pietra, un piccolo simbolo (che ricorda l’usanza ebraica di lasciare, al posto dei fiori, un ciottolo sulle tombe dei defunti), per dimostrare che la sua storia non è stata dimenticata.

Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpionico 

(Nella foto tratta da Epikonomia, l’amicizia tra Long e Owens) [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]