Fiona May, nata a Slough (Regno Unito) il 12 dicembre 1969 da genitori giamaicani, è un’ex lunghista, triplista e attrice britannica naturalizzata italiana. Con uno spirito combattivo e determinato, si è avvicinata all’atletica sin da bambina ed è tuttora detentrice del record italiano di salto in lungo, sia outdoor che indoor. È ricordata come l’atleta italiana che più volte è salita sul podio ai campionati mondiali di atletica leggera.
Carriera
La carriera di Fiona May ha avuto inizio in Gran Bretagna ai Mondiali juniores di Atene nel 1986, dove si classificò ottava nel salto in lungo con un risultato di 6,11 m. Il suo primo successo arrivò agli Europei juniores di Birmingham, dove vinse l’oro con un salto di 6,64 m. Nel 1988 conquistò i Mondiali juniores di Sudbury (Canada) con un salto di 6,88 m.
Dopo altri successi, come il terzo posto nella Coppa Europa di Francoforte sul Meno, attraversò un periodo di crisi che le impedì di partecipare alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992. Nel 1994 fece il suo esordio con la Nazionale italiana agli Europei di Helsinki, vincendo il bronzo con un salto di 6,90 m. Nello stesso anno sposò Gianni Iapichino, atleta toscano e suo allenatore, ottenendo così la cittadinanza italiana.
Con la maglia azzurra raggiunse numerosi traguardi. Nel 1995 conquistò l’oro ai Mondiali di Göteborg, in Svezia. Con sacrificio e determinazione, stabilì il nuovo record italiano con un salto di 7,02 m, conquistando anche l’argento alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996.
Nel 1997 vinse l’oro ai Mondiali indoor di Parigi con un salto di 6,86 m, stabilendo il record italiano indoor. Ai Mondiali all’aperto di Atene dello stesso anno ottenne il bronzo e nel 1998, a Valencia, fissò un nuovo record nazionale indoor. Sempre nel 1998, conquistò l’argento agli Europei di Budapest.
Nel 2001 Fiona May fu nominata Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Il suo ultimo grande trionfo arrivò ai Mondiali outdoor in Canada, dove vinse l’oro iridato.
Dopo la nascita delle sue figlie, Larissa (2002) e Anastasia (2009), Fiona concluse la carriera con un podio nella Coppa Europa del 2005 a Firenze.
Vita dopo lo sport
Una volta ritiratasi dall’attività agonistica, Fiona May si dedicò al mondo dello spettacolo. Divenne testimonial della Kinder insieme alle sue figlie e partecipò a programmi televisivi come Ballando con le stelle. Si cimentò anche come attrice, interpretando ruoli in fiction che trattano temi legati al razzismo e all’integrazione sociale.
Dal 13 aprile 2015 partecipò alla seconda edizione del programma Si può fare!, condotto da Carlo Conti su Rai 1.
Fiona May è un’artista dalle mille qualità, oltre che un esempio di determinazione, resilienza e successo per i giovani atleti.
————–
Da Wikisport.eu, enciclopedia dello sport a cura di Daniele Masala – giornalista e campione olimpico
Fonte foto: Wikipedia, ricavato da un altro file – UNFCCC Executive Secretary meets Fiona May, Olympic Games and world championship athlete, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=48961279
Fiona May, nata a Slough (Regno Unito) il 12 dicembre 1969 da genitori giamaicani, è un’ex lunghista, triplista e attrice britannica naturalizzata italiana. Con uno spirito combattivo e determinato, si è avvicinata all’atletica sin da bambina ed è tuttora detentrice del record italiano di salto in lungo, sia outdoor che indoor. È ricordata come l’atleta italiana che più volte è salita sul podio ai campionati mondiali di atletica leggera.
Carriera
La carriera di Fiona May ha avuto inizio in Gran Bretagna ai Mondiali juniores di Atene nel 1986, dove si classificò ottava nel salto in lungo con un risultato di 6,11 m. Il suo primo successo arrivò agli Europei juniores di Birmingham, dove vinse l’oro con un salto di 6,64 m. Nel 1988 conquistò i Mondiali juniores di Sudbury (Canada) con un salto di 6,88 m.
Dopo altri successi, come il terzo posto nella Coppa Europa di Francoforte sul Meno, attraversò un periodo di crisi che le impedì di partecipare alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992. Nel 1994 fece il suo esordio con la Nazionale italiana agli Europei di Helsinki, vincendo il bronzo con un salto di 6,90 m. Nello stesso anno sposò Gianni Iapichino, atleta toscano e suo allenatore, ottenendo così la cittadinanza italiana.
Con la maglia azzurra raggiunse numerosi traguardi. Nel 1995 conquistò l’oro ai Mondiali di Göteborg, in Svezia. Con sacrificio e determinazione, stabilì il nuovo record italiano con un salto di 7,02 m, conquistando anche l’argento alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996.
Nel 1997 vinse l’oro ai Mondiali indoor di Parigi con un salto di 6,86 m, stabilendo il record italiano indoor. Ai Mondiali all’aperto di Atene dello stesso anno ottenne il bronzo e nel 1998, a Valencia, fissò un nuovo record nazionale indoor. Sempre nel 1998, conquistò l’argento agli Europei di Budapest.
Nel 2001 Fiona May fu nominata Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Il suo ultimo grande trionfo arrivò ai Mondiali outdoor in Canada, dove vinse l’oro iridato.
Dopo la nascita delle sue figlie, Larissa (2002) e Anastasia (2009), Fiona concluse la carriera con un podio nella Coppa Europa del 2005 a Firenze.
Vita dopo lo sport
Una volta ritiratasi dall’attività agonistica, Fiona May si dedicò al mondo dello spettacolo. Divenne testimonial della Kinder insieme alle sue figlie e partecipò a programmi televisivi come Ballando con le stelle. Si cimentò anche come attrice, interpretando ruoli in fiction che trattano temi legati al razzismo e all’integrazione sociale.
Dal 13 aprile 2015 partecipò alla seconda edizione del programma Si può fare!, condotto da Carlo Conti su Rai 1.
Fiona May è un’artista dalle mille qualità, oltre che un esempio di determinazione, resilienza e successo per i giovani atleti.
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Da Wikisport.eu, enciclopedia dello sport a cura di Daniele Masala – giornalista e campione olimpico
Fonte foto: Wikipedia, ricavato da un altro file – UNFCCC Executive Secretary meets Fiona May, Olympic Games and world championship athlete, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=48961279