Uno dei tennisti più conosciuti e preparati della storia di questo sport è Ivan Lendl, nato ad Ostrava in Repubblica Ceca il 7 marzo del 1960. Vincitore di otto titoli del Grande Slam e quattro volte campione del mondo ITF, Lendl ha dominato la classifica ATP nella seconda metà degli anni ottanta. La sua lunga carriera è nota per la rivalità prima con Connors e John McEnroe poi con Mats Wilander, Stefan Edberg e Boris Becker. Per la continuità del suo altissimo rendimento, viene unanimemente considerato il più forte tennista degli anni ottanta. Inizia la sua carriera nel 1976 con i primi tornei juniores dove mostra subito una grande predisposizione per il tennis; nello stesso anno vince il Torneo dell’Avvenire.
Nel 1978 diventa il numero uno della classifica juniores internazionale grazie alla vittoria di due titoli slam (Wimbledon ed Open di Francia). Ivan, dopo aver dimostrato il suo valore, esordisce nel circuito di maggiore rilevanza proprio nell’Open di Francia, dove però perde al primo turno. Nel 1980 conquista le prime vittorie ed anche le prime gioie visto che oltre a vincere alcuni tornei riesce a battere in incontri singoli il temuto campione svedese Borg. L’anno seguente è quello della sua consacrazione nel circuito dei professionisti, infatti riesce ad aggiungere vittime illustri al suo palmares (Yannick Noah, Jimmy Connors e John McEnroe), inoltre conquista anche i suoi primi piazzamenti nelle finali e semifinali dei quattro grandi slam. Dal 1983 al 1991 lascia un segno indelebile nella storia del tennis: conquista i suoi primi slam (saranno 10 a fine carriera) e guadagna la prima posizione del ranking mondiale per ben 270 settimane, battendo così il record di Connors. Nel 1992, con l’arrivo di tanti giovani talenti tra cui Pete Sampras, il rendimento dei risultati del tennista ceco comincia a calare notevolmente ma, nei due anni successivi, rimane all’interno del circuito, disputando comunque tutti i tornei più importanti. Nel 1994, con gran sorpresa, raggiunge la finale dell’Open degli Stati Uniti ma nonostante ciò non riesce a spuntarla sul giovane Pete Sampras, che, battendolo in questo match, sancisce la fine di una longeva e gloriosa carriera. Infatti il 21 dicembre dello stesso anno Ivan Lendl annuncia al mondo del tennis il suo ritiro ufficiale.
Curiosità
Oltre ad essere stato uno dei tennisti più forti della storia di questo sport, Ivan si è sempre dedicato alla sua famiglia: dopo essersi sposato con Samantha Frankel nel 1989, ha avuto cinque figlie di cui due gemelle. Il gigante ceco verrà ricordato per sempre per il gioco che imponeva agli avversari: mentre negli anni precedenti al suo esordio il tennis veniva considerato uno sport più di classe e tecnica allo stato puro, giocato principalmente sotto rete, Lendl, iniziatore di uno stile ricco di potenza ed esplosività destinato a cambiare il mondo del tennis, preferiva il gioco da fondocampo. A tal proposito – unico neo della sua carriera – egli non riuscì mai a vincere da professionista il torneo di Wimbledon proprio a causa della sua tecnica scolastica sotto rete e per il rimbalzo poco regolare visto il deterioramento dei campi in erba pura. Terminata la sua carriera nel 2001 viene inserito nella Hall of Fame del tennis. Negli anni seguenti si dedica alla sua famiglia ed ai suoi hobby ma non perde mai la passione per il tennis. Nel 2015 torna nel circuito in veste di allenatore, chiamato dal promettente giovane Andy Murray. Grazie al nuovo allenatore Andy vince tornei importanti tra cui Wimbledon. Lo scozzese considera ancora oggi Lendl il migliore allenatore che abbia mai avuto nonostante ora non ricopra più quel ruolo. Il palmarès di Ivan è di 94 tornei vinti, a cui vanno aggiunti 50 tornei di singolare fuori dal circuito ATP, 6 titoli di doppio e un totale di premi in denaro di 21.262.417 dollari (record dell’epoca).
Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala – giornalista e campione olimpico