Jorge Lorenzo Guerrero, (nasce a Palma di Maiorca- Spagna, il 04 maggio 1987). E’ uno dei migliori piloti motociclistici in assoluto. Sin dagli esordi, dimostra di avere un enorme talento in grado di fargli raggiungere i più grandi traguardi, colleziona molteplici vittorie con scuderie diverse (Derbi, Honda, Aprilia, Yamaha, Ducati); è vincitore di ben 5 titoli iridati del Motomondile (2006 e 2007 nella classe 250; 2010, 2012 e 2015 nella classe MotoGP). Lorenzo, si avvicina al mondo del motociclismo fin da piccolissimo; alla tenera età di 3 anni Jorge muove i primi passi con una moto costruita da suo padre Chicho, in un campo vicino casa e nel parco acquatico di Palma; nel 1991 a soli 4 anni, partecipa alla sua prima competizione di minicross e l’anno successivo, corre con le minimoto. Il suo primo titolo lo conquista all’età di 6 anni, vincendo il Campionato di minicross delle Baleari, che vincerà per tre anni consecutivi. Nel 1997, all’età di 10 anni partecipa alla Coppa Aprilia, titolo che conquisterà nel 1998 con moto da 50cc e nel 1999 con moto da 125cc, dove sul podio di Cartagena, sale con un lecca-lecca in bocca, data la sua giovanissima età. L’iconico lollipop sarà il simbolo sul casco, nella prima parte della sua carriera motociclistica. Nel 2000, a soli 13 anni, grazie a una deroga concessa dalla Federazione Motociclistica Spagnola, partecipa al Campionato Nazionale di Velocità, dove si classifica 17°. Nel 2001 partecipa al campionato europeo classe 125 ed arriva sesto, mentre, nel campionato spagnolo conclude al quarto posto.
Carriera
L’esordio nel Motomondiale, in classe 125, si deve a Giampiero Sacchi, responsabile del reparto corse del Gruppo Piaggio (che comprende anche Gilera, Derbi e Aprilia); Sacchi, nota il suo potenziale e decide di puntare su di lui, così il 4 maggio 2002 (giorno del suo 15° compleanno) a Jerez de la Frontera, Lorenzo debutta, con la scuderia spagnola Derbi, squadra con cui correrà per tutta la sua permanenza in 125. Il pilota maiorchino batte subito un record, è il più giovane pilota della storia ad aver partecipato a un GP del Motomondiale. La sua prima stagione si conclude al 21° posto, totalizzando 21 punti iridati, mentre, la sua migliore prestazione è un 7° posto nel gran premio del Brasile. A partire dal 2003, Lorenzo inizia a collezionare le prime vittorie e i primi podi, vince la sua prima gara nel GP di Rio de Janeiro e chiude quell’anno al 12° posto, raggiungendo 79 punti. A Rio nasce il mito del Porfuera; infatti, con i sorpassi all’esterno al limite della fisica, ai danni di Stoner e Pedrosa, stupisce tutti, guadagnandosi l’appellativo di Porfuera che, negli anni, diventerà il suo simbolo caratterizzante, graficizzato con una X rossa, che sta per Por e una freccia bianca, che identifica Fuera, cioè all’esterno, simbolo riprodotto anche sul suo casco, che sostituirà l’iconico Chupa Chups . L’anno successivo sarà 4° con 179 punti, diventando il secondo pilota più giovane ad aver vinto un Gran Premio, dopo Marco Melandri. Le vittorie si fanno sempre più numerose e Lorenzo, nel 2005 passa nella Classe 250, con il team Fortuna Honda, classificandosi 5°, con 167 punti, ottenendo quattro secondi posti e due terzi posti. Il primo titolo mondiale arriva nel 2006, con il team Aprilia, conquista la vetta con 289 punti, ottenendo ben otto vittorie, 1 secondo posto e 2 terzi posti e diventando il secondo pilota più giovane della storia a vincere un Campionato nella categoria 250; nel 2007 si riconferma campione del mondo, con 312 punti, 9 vittorie e con una gara di anticipo, battendo il suo principale rivale, Andrea Dovizioso, così, come era avvenuto nell’anno precedente. Il 2007 per Lorenzo è una stagione magnifica e curiosa, ogni volta che ha conquistato la pole position, poi è arrivato davanti a tutti in gara; questa sua abilità, di partire in testa e martellare su ritmi insostenibili per gli avversari, gli fanno guadagnare l’appellativo di Martillo. L’anno cruciale nella sua carriera, è il 2008, infatti, il giovane maiorchino, con la scuderia Yamaha debutta nella classe regina, la MotoGP, diventando il compagno di squadra di un altro grandissimo campione, Valentino Rossi. Inizia la stagione a Losail, in Qatar, con pole position e 1 secondo posto, mentre, la sua prima vittoria arriva a Estoril, in Portogallo; nonostante alcune difficoltà, legate ad un periodo di stop dovuto a una serie di infortuni alle caviglie, il primo anno si conclude con un quarto posto, ma, conquista il titolo di rookie of the year (debuttante dell’anno). Nella stagione successiva arriva secondo, dietro a Valentino Rossi, ottenendo 4 vittorie, 5 secondi posti e 3 terzi posti. Il 2009 è un anno di cambiamenti; lascia il suo numero, il 48, che lo aveva contraddistinto fin dagli esordi in classe 125 e che lo legava al suo manager Amatriain, che in quell’anno abbandona le corse e sceglie il numero 99, perché non era mai stato utilizzato da nessun altro nel motomondiale. Il 2010 è l’anno, che gli consentirà di festeggiare il suo primo titolo mondiale di categoria; chiude la stagione con 383 punti, 9 vittorie, 5 secondi posti, 2 terzi posti e 7 pole position, aggiudicandosi il titolo con tre gare d’anticipo e senza essere mai sceso sotto il quarto posto. Il suo stile di guida pulito e morbido, gli fa conquistare l’appellativo di Mantequilla.
La stagione 2011 si conclude al secondo posto, alle spalle di Casey Stoner, con 3 vittorie, 6 secondi posti e 1 terzo posto. Il quarto titolo mondiale in carriera, il secondo in MotoGP, lo ottiene nel 2012, svolgendo una stagione incredibile, nonostante due ritiri, il maiorchino ottiene 350 punti e 6 vittorie, arrivando secondo in tutte le altre gare. Nel 2013 si ritrova a lottare con la giovane promessa spagnola, Marc Marquez. La sua stagione si conclude nuovamente con un secondo posto, ottenendo 8 vittorie, 1 secondo posto e 4 terzi posti, nonostante, l’infortunio subìto, durante le prove libere del GP di Assen, in cui si frattura la clavicola, che non gli impedirà di gareggiare, chiudendo al 5 posto e la mancata partecipazione al GP di Germania, in cui cadendo nelle prove libere, si danneggia la placca inserita nella clavicola fratturata. Lorenzo è molto apprezzato nel suo Paese, tant’è che, il 2 maggio 2013 il circuito di Jerez de la Frontera, gli intitola la curva numero 13 del nuovo tracciato, che prende appunto il nome di “curva Lorenzo”.
Nel 2014 chiude la stagione al terzo posto, ottenendo 2 vittorie, 6 secondi posti e 3 terzi posti. Il quinto titolo iridato in carriera, il terzo in MotoGP, lo conquista nel 2015; dopo un inizio non molto positivo, a causa di vari problemi, sia tecnici che fisici, il pilota riesce a ottenere quattro vittorie consecutive, che lo riportano in alto nella classifica.
L’8 novembre 2015, nell’ultima gara, trionfa nel Gran Premio di Valencia, davanti ai connazionali Marc Marquez e Dani Pedrosa. In quell’occasione supera (non senza una serie di polemiche), il suo diretto avversario Valentino Rossi (giunto quarto), che era partito ultimo per irregolarità ravvisate nel corso del Gran Premio di Malesia. La stagione si conclude con 330 punti, 7 vittorie, 3 secondi posti, 2 terzi posti e di fatto, consente a Lorenzo di entrare nell’Olimpo dei più grandi piloti del momento. Dopo un terzo posto nel 2016, con 4 vittorie, 3 secondi posti e 3 terzi posti, Lorenzo, nell’anno successivo, lascia la Yamaha e passa alla Ducati; qui, nella scuderia italiana, si ritrova come compagno di squadra, uno dei suoi avversari di sempre, Andrea Dovizioso.
La prima stagione in Ducati non è delle migliori, colleziona 1 secondo posto, 2 terzi posti e vari ritiri, arrivando solo settimo. Nel 2018 la situazione non migliora, nonostante 3 vittorie e 1 secondo posto, a causa di incidenti, ritiri e problemi vari, chiude solo nono. Nel 2019, Lorenzo alla ricerca di nuovi stimoli, lascia la scuderia Ducati e passa in Honda, dove si ritrova il connazionale Marc Márquez come compagno di squadra. Questa stagione, può essere considerata la peggiore della sua carriera in MotoGP, infatti, prima dell’ultima gara del campionato, che si svolge a Valencia, annuncia il suo ritiro dalle corse. Giunge a questa decisione dopo un lungo periodo senza risultati, costellato da molti infortuni, dove il suo miglior piazzamento è un 11esimo posto.
A distanza di pochi mesi dal suo addio alle due ruote, è arrivato un importante riconoscimento per Jorge Lorenzo, non a caso uno dei piloti più vincenti della storia, infatti, è stato inserito tra le Legends della MotoGp . Lorenzo abbandona le corse, ma non il mondo dei motori, infatti, nel 2020, continua il suo lavoro, come collaudatore nel team della Yamaha , incarico, però, non rinnovato per la stagione 2021.
Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpionico
(Fonte foto: Motociclismo.it)