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Reginald Wayne Miller è un ex cestista statunitense in attività a livello professionistico dal 1987 al 2005. Reggie come veniva chiamato da tutti è nato il 24 agosto 1965 a Riverside in California ed era uno dei 5 figli di Saul e Carrie Miller. Sfortunatamente nasce con un problema alle ginocchia e alle caviglie, che lo costringe per i primi anni di vita a portare particolari sostegni alle gambe. Appena nato i medici pensarono addirittura di frantumargli le ossa per poterle ricostruire. Reggie porterà i sostegni per 4 anni. Per sua fortuna i Miller erano una famiglia molto attiva nel campo sportivo, infatti la sorella Cheryl giocava a basket e ancora oggi viene considerata come una delle migliori giocatrici provenienti dalla California. Il fratello Darrel si dedicava al baseball e l’altra sorella alla pallavolo. All’età di cinque anni il piccolo Reggie comincia ad allenarsi con i fratelli e dopo circa un anno i sostegni diventano inutili, grazie all’allenamento i muscoli e le ossa si erano irrobustiti. Inizialmente sulle orme del fratello comincia a giocare a baseball collezionando anche buoni risultati.

High school e College
Reginald Wayne Miller si iscrive alla Riverside Polytechinc High School ed inizia a giocare a basket. Fu in questo periodo che sviluppa il suo tiro caratteristica che lo contraddistinguerà per tutta la carriera. Proprio per le sue qualità è considerato uno dei migliori tiratori di sempre. Terminata la High School godeva di una buona fama a livello locale, ma a livello nazionale era praticamente sconosciuto, anche perché i pochi osservatori che si interessavano a lui lo consideravano troppo magro per poter giocare realmente in una partita. Reggie sognava di andare alla USLA, università molto prestigiosa, che però puntava soprattutto a giocatori conosciuti a livello nazionale a cui dare le borse di studio. Fortuna volle che quell’anno “tutti voltarono le spalle” alla University of California Los Angels e Miller riuscì ad entrare. Il primo anno alla UCLA si dedicò principalmente ad allenare i fondamentali e ad ambientarsi nella nuova lega. Concluse la prima stagione 4.6 punti, 50.9% dal campo e 1.5 rimbalzi di media. Ma l’anno successivo le cifre di Reggie cominciano a salire e quello che fino a quel momento era sembrato un ripiego dell’università su un giocatore di discreto livello per l’assenza di giocatori di alto livello si stava trasformando in una “benedizione”. Infatti Miller passò a 15.2 punti, 80.4% ai liberi, 4.3 rimbalzi e 2.6 assist di media a partita. Il terzo anno si migliora ulteriormente arrivando a 25.9 punti di media. Nella sua ultima stagione a UCLA Reggie diventò leggenda terminando con 22.2 punti di media, 54.3% dal campo e 46,9% da oltre l’arco, specialità in cui eccelleva maggiormente. Diventò così il secondo miglior realizzatore nella storia dell’università con 2095 punti segnati complessivamente.

Carriera NBA
Miller viene eletto al draft NBA del 1987 come 11° scelta assoluta dagli Indiana Pacers con cui giocherà per il resto della carriera. Il suo approdo ai Pacers fu contrassegnato da notevoli polemiche. Miller si trovò ad affrontare lo scetticismo nei suoi confronti e le critiche sulle sue caratteristiche fisiche. In Indiana considerata la patria del basket fu accolto nel più freddo dei modi. Nella sua prima stagione, da matricola, Reggie superò il record di triple messo a segno da un giocatore al primo anno nella lega, facendo registrare 61 tiri dalla lunga distanza e complessivamente chiuse con: 10 punti, 48.8% dal campo, 35.5% da oltre l’arco, 80.1% ai liberi, 2.3 rimbalzi e 1.6 assists di media in 82 partite giocate, giocando in media 22 minuti a partita. Nella stagione seguente continuò a migliorarsi finendo con 16 punti, 40.2% da oltre l’arco, 84.4% dalla lunetta, 3.1 assist e 3.9 rimbalzi di media. Anche se i numeri erano di tutto rispetto ed era stato inserito nel secondo quintetto dei rookie 1987-88 non riesce ancora a guadagnarsi la fiducia dei tifosi che continuano a criticarlo. Oltretutto i risultati di squadra sono deficitari e Miller non riesce a giocare nessuna partita di play-off. Nella stagione 1989-90 esordisce per la prima volta ai play-off. Questa fu la stagione di consacrazione per Miller che era ormai diventato l’idolo dei tifosi e il giocatore di riferimento della squadra. Concluse la stagione con 24.6 punti 3.6 rimbalzi, 3.8 assist di media nella stagione regolare e 20.7 punti di media nei play-off. Nella stagione successiva diventa il miglior realizzatore in percentuale di tiri liberi della lega con il 91.8% di media. Anche questa volta come per la stagione precedente guidò la squadra ai play-off. A fine stagione firmò un contratto da 18 milioni di dollari per sette anni, cifra di tutto rispetto per l’epoca. Nella stagione 1993-94 diventò il miglior realizzatore della storia degli Indiana Pacers, a fine stagione contava 19.9 punti di media a partita. Ancora una volta guida la squadra ai play-off, ma a differenza delle stagioni precedenti, questa volta Miller e i Pacers riescono a farsi strada nei play-off arrivando in finale di conference contro i New York Knicks. I Knicks vincono le prime due partite, per poi perdere la terza e la quarta ad Indianapolis. È in gara-5 che nasce la leggenda di Reggie Miller. New York all’inizio dell’ultimo quarto è in vantaggio di circa 20 punti. Miller si infiamma nel 4° quarto segnando 25 punti in 12 minuti con 5 canestri da tre punti. I Knicks non riescono a reagire e perdono la partita. Ad un certo punto, dopo la grande prestazione offensiva di Miller, il noto regista Spike Lee grande tifoso dei Knicks, si alza dal suo posto lanciando una serie di insulti, tanto che Miller dopo l’ennesima tripla si gira verso di lui mimando il gesto dello strozzamento per fargli capire di stare zitto, episodio emblematico della carriera del giocatore. La serie si chiude però a favore dei Knicks che vincono gara-7. Nella stagione 1994-95 diventa il primo giocatore di sempre dei Pacers ad essere eletto all’All Star Game come titolare, trascinando la squadra alla vittoria del primo titolo della Central Division. Complessivamente conclude l’anno con 19.6 punti, 1.21 palle rubate, 3 assists e 3.6 rimbalzi di media. Nei play-off, Miller e i Pacers incontrano nuovamente i New York Knicks. Ancora una volta Miller dimostra le sue abilità e segnando 8 punti in soli 8.9 ribalta le sorti di Gara 1. Nel 1998, dopo aver chiuso la stagione regolare con 19.5 punti, 2.9 rimbalzi, 2.1 assists supera i 15 mila punti e le mille palle rubate in carriera, guidando nuovamente Indiana nei playoffs. Dopo aver battuto i Cliveland Cavaliers si trova ad affrontare i Knicks ancora una volta. Reggie, non tradì il soprannome che gli era stato dato, “Killer Miller”, giocò una gara-4 indimenticabile, con una tripla, mise a segno il canestro del pareggio per andare all’overtime. Nel supplementare guidò la sua squadra alla vittoria realizzando 38 punti. Contro i Bulls Miller continuò a fare registrare delle prestazioni di altissimo livello: durante gara-3, nonostante una caviglia slogata, segnò 13 dei suoi 28 punti nei quattro minuti e mezzo finali. Nella stagione 1999-00 era primo nella lega per percentuale di tiri liberi con il 91.5% e per la decima volta di fila fu il miglior realizzatore della squadra. Terminò con 18.4 punti, 2.7 rimbalzi e 2.2 punti. Il 5 Aprile, superò i 18.000 punti in carriera. In questa stagione per la prima volta nella sua carriera guida Indiana alle finali perse contro i Los Angeles Lakers. Le finali del 2000 sono per molti l’apice della carriera di Miller e considerando i numeri è un’affermazione del tutto valida. Le stagioni successive vedono i numeri dell’ormai 35enne Miller in costante declino. Nonostante ciò Miller rimase un giocatore deciso soprattutto nel finale delle partite, emblematica è la prestazione in gara-5 contro i New Jarsy Nets nei play-off del 2002. Nella stagione 2003-04 con la carriera ormai agli sgoccioli Miller fa registrare solo 10 punti di media a partita, è la media punti più bassa della carriera. Superata quota 24.000 mila punti diventa il quattordicesimo realizzatore della lega. La carriera NBA si conclude con la stagione 2004-05 nelle quale Miller ormai quarantenne si ritrova a giocare un numero maggiore di minuti rispetto alle ultime 4 stagioni, guidando ancora per l’ultima volta i suoi Pacers ai play-off.

Nazionale e riconoscimenti
Miller ha giocato nella nazionale statunitense con cui ha vinto l’oro olimpico ai Giochi Olimpici di Atlanta 1996. È stato anche campione del mondo, ai campionati mondiali di basket 1994. La sua esperienza in nazionale si conclude a 37 anni nei mondiali di Indianapolis 2002. Ha giocato per 5 volte l’All Star Game ed è stato inserito per tre volte nel terzo quintetto ideale NBA. La sua maglia di gioco, il numero 31, è stata ritirata dagli Indiana Pacers il 30 marzo 2006. Nel 2012 è stato scelto e inserito nel Naismith Memorial Basketball Hall of Fame.

Curiosità
Miller ha scritto un libro intitolato “I love being the enemy”. Detiene alcuni record NBA, tra cui il maggior numero di stagioni consecutive con almeno 100 triple realizzate con 15 stagioni e fino al 10 febbraio 2011 il record per il maggior numero di tiri da tre punti realizzati di sempre 2.560.

Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpico

Fonte foto: Players Bio[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]