Recitava il titolo dell’articolo firmato da Gianni Merlo il 19 novembre 1993, “sognava la danza e l’Arena” per poi volare “sul tetto del mondo”. Se non fosse stato per qualche centimetro in più, infatti, forse oggi racconteremmo di Sara Simeoni come grande ballerina classica. Venne infatti scartata da un balletto dell’Aida perché era troppo alta, anche se fu ammessa subito dopo alla Scala. Ma alle scarpette bianche e al tutù preferì l’atletica. Guarda caso, tutta giocata ancora sui centimetri. E così Sara divenne la “dolce Sara”, la magica libellula capace di far volare gli italiani:
• nel ’76 medaglia d’argento a Montreal,
• nel ’78 record mondiale con 2.01,
• nell’ 80 medaglia d’oro a Mosca,
• nell’ 84 ancora magico argento a Los Angeles.

La carriera

Sara Simeoni nasce a Rivoli Veronese il 19 aprile 1953, quando aveva dieci anni, era “un’anima lunga e sottile”. Frequentava il Centro comunale artistico dove affinava le sue doti nella pittura e nella danza a Verona. Aveva talento e orecchio per la musica. Voleva diventare ballerina, ma uno dei responsabili dell’Arena involontariamente pugnalò il suo orgoglio quando la sua classe fu scelta per dare vita al “ballo dei moretti” dell’Aida e la escluse perché era troppo alta.
Poco tempo dopo partecipò a un provino alla Scala di Milano e superò l’esame, ma, racconta che avrebbe dovuto lasciare la famiglia.

Nel 1965 l’insegnante Marta Castaldo l’indirizzò al campo scuola di Verona per provare la strada dello sport. L’attirava il salto in alto. Nella prima gara usò una tecnica che potremmo definire frontale, cioè si preoccupò solo di proiettare il suo corpo oltre l’asticella. Risultato 1.25, “non male per un debuttante”.

Il 1970 è stato il suo primo anno magico , perché in maggio a Padova aveva stabilito il suo primo primato italiano con 1.71. L’anno seguente affascinò il pubblico degli Europei di Helsinki. A Monaco, nella sua prima Olimpiade, portò il record a 1.85 e si installò al quinto posto davanti a quella che sarebbe diventata la sua grande avversaria: Rosemarie Askermann, tedesca est della Pomerania che nel 1977 a Berlino scavalcò il muro dei 2 metri. Era il 5 agosto a Brescia, alle 19.56 Sara superò al primo tentativo quello che allora era il tetto del mondo: 2.01. Poi la medaglia d’oro di Mosca e quelle d’argento di Montreal e Los Angeles. Scrive Gianni Merlo: “La Simeoni è stata forse l’ultima interprete in uno sport romantico. Le sue lacrime di gioia hanno inondato il cuore di milioni di spettatori: ne sentiamo la mancanza”. Sara ha detenuto questo record per ben 29 anni dopo i quali Antonietta De Martino lo ha superato con un salto da 2 metri e 2 centimetri scrivendo il suo nome nella storia dell’atletica leggera italiana.

Alla fine degli anni ottanta fu anche interprete di sigle di telefilm, cartoni animati e trasmissioni televisive pubblicate nell’album Bimbo Hit nel 1988 e nel 1990. Nel 2014 dichiarò di essere tifosa del Chievo. Dal 2017 è vicepresidente del comitato regionale Fidal Veneto.

Nell’estate del 2021 prende parte al programma televisivo di Rai 2 Il circolo degli anelli, in cui commenta le gare delle Olimpiadi di Tokyo[8]. Il 20 dicembre 2021 presenta assieme ad Andrea Fusco e Arianna Secondini la cerimonia di consegna dei Collari d’oro al merito sportivo 2021, trasmessa in diretta su Rai 2. L’anno seguente prende parte anche a Il circolo dei mondiali su Rai 1 in occasione dei Mondiali di calcio in Qatar.

Il 2 dicembre 2022, è ballerina per una notte di Ballando con le stelle, condotto da Milly Carlucci.

Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpionico

(Fonte: atletanews.sport)