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Walter Ray Allen nasce il 20/07/1975 a Merced California (USA) è stato un ex cestista statunitense professionista, di ruolo guardia che ha militato nella massima serie Americana (NBA) per 19 stagioni. Tra i giocatori ritirati è considerato in assoluto il miglior tiratore di tutti i tempi tanto da detenere il record di triple segnate (2973). Vincitore di 2 titoli NBA (in maglia Boston Celtic prima e in seguito in maglia Miami Heat), con tanto di 10 partecipazioni agli All-Stars Game.

La vita

Ray figlio di un militare degli Stati Uniti, per questo motivo fin da piccolo costretto a spostarsi per molti stati e così per tutta la sua infanzia toccando anche l’Inghilterra nazione natia della madre, anch’essa fu giocatrice di basket ma semiprofessionistica. Proprio il basket fu l’unica costante della sua vita, iniziò a giocare all’età di 10 anni ed era il suo modo di approcciarsi a nuove conoscenze e fare amicizie mostrando le sue doti di giocatore. Inscritto alla High School di Hillcrest HS, nel South Carolina, diventò subito membro della squadra della scuola incrementando la sua fama anno dopo anno. Nominato per tre stagioni All-Stars MVP disputando una stagione da Junior davvero sensazionale con prestazioni da urlo: 25.5 punti e 11.5 rimbalzi di media, guidando la sua squadra al Titolo di Stato con 27 vittorie e 4 sconfitte. L’anno successivo, da Senior, chiuse con 28.5 punti, 13.5 rimbalzi, 5.3 assist di media attirando l’ attenzione di tutte le università.

La carriera

Accettata l’offerta di Coach Jim Calhoun e dell’Università di Connecticut che gli propose il ruolo di guardia titolare, anche se così non avvenne per ovvi motivi di adattamento alla nuova lega, per Ray non fu un problema che nonostante un utilizzo di gregario fece registrare ottimi numeri come le percentuali, 51% dal campo, il 40% oltre l’arco, il 79% dalla lunetta con 12.6 punti, 4.6 rimbalzi e 1.6 assist per partita in 21 minuti di utilizzo. Nell’anno 1994-95, da Sophmore, divenne titolare a tutti gli effetti e di conseguenza i suoi numeri ebbero un impennata aspettata, i minuti salirono a 32, i punti a 21 (49% dal campo e 44.5% oltre l’arco) 6.8 rimbalzi, 2.3 assist e 2 palle rubate per partita e nelle ultime 4 partite disputate da Uccon nel torneo NCAA la media salì a 24 punti facendosi ulteriormente notare a livello nazionale e di conseguenza inserito nel quintetto ideale del Big East e nel terzo quintetto All-American (quintetto composta dai migliori giocatori dei college). Passata quest’annata poteva già far parte del Draft NBA 1995 ma preferì concludere il suo terzo anno da Junior, incrementando tutte le sue statistiche e distinguendosi per il suo tiro da tre tanto da essere descritto come “micidiale”. Fu dichiarato all’unanimità dei votanti come MVP della Big East ma anche di quello del All-American e posizionandosi come terzo realizzatore di tutti i tempi dell’università. Arrivò il momento della massima lega e in seguito ad un trade tra Bucks e i Wolves fu la quinta scelta dei Wolves per poi essere girato ai Bucks dove giocò titolare 81 su 82 partite e in quell’anno partecipò al Rookie Challenge e prese parte alle gare di schiacciate. Dopo vari anni di alte prestazioni arrivò anche la chiamata alle Olimpiadi di Sydney 2000 dove fu il terzo miglior realizzatore della squadra e vinse anche la medaglia d’oro. La sua parentesi ai Bucks raggiunse l’apice nella Finale di Conferens persa contro i 76ers. Le aspettative dell’anno successivo erano altissime ma a causa dei vari infortuni che colpirono anche Ray limitato a 69 dove fino a quel momento non aveva salato nemmeno un match, la squadra venne smantellata nel giro si due anni dove anche Ray a chiusura del mercato venne scambiato con i Sonics dove divenne da subito il leader. Durante l’estate si sottopose ad un intervento alla caviglia che lo tenne fuori le prime 25 partite del 2003-04, e pur tornando con numeri altissimi di primo livello non bastarono ai Sonics per partecipare ai Play-off, cosa che avvenne l’anno successivo ma uscendo alle semi-finale di conferens contro i vincitori del titolo i San Antonio. Gli anni successivi non furono dei migliori per la squadra infatti gli unici ricordi positivi per Ray furono le chiamate agli All Stars Game. Con la nuova dirigenza dei Sonics che fece piazza pulita anche Allen fu coinvolto e nell’estate del 2007 fu ceduto ai Celtics dove fu accolto con entusiasmo e scetticismo poiché Boston era sprovvisto nel reparto dei lunghi, cosa che nei mesi successivi venne ribaltata dall’arrivo di Kevin Garnet dai Wolves in seguito a vari scambi per averlo. Formandosi così un vero e proprio Big Three. Così che la squadra dei Big Three compilò il record stagionale di 66-18 anche se ai play-off non fu facile superando il primo e secondo turno a gara tanto da creare dubbi sui Big Three complice anche lo scarso rendimento di Ray contro i Cavaliers completamente scomparso con una media di punti inferiore ai 10 durante la serie e un misero 17% oltre l’arco. Ma da vero campione Ray nella serie importante ovvero la finale, da la sua risposta diventando il giocatore più costante dei suoi con 20 punti, 53% oltre l’arco, 5 rimbalzi e 5 assist vincendo la serie 4-2 contro i rivali storici, i Lakers. Gli anni successivi furono difficili che a causa di scambi e infortuni per i Boston, Ray alternò prestazioni mediocri ad altissime infatti oltre a tornare varie volte in finale o quasi superò il record di triple segnate nella lega (2560 che poi a fine carriera saranno 2973) e nella finale del 2009/2010 proprio contro i Lakers la sua prestazione difensiva verrà inserita tra le migliori 5 di ogni epoca che un Celtics ha fatto nei play-off. In questi anni supera anche la quota di 20.000 punti in carriera e fu chiamato a partecipare a molteplici All-Stars Game. La sua ultima stagione in maglia bianco-verde è quella del 2010/2011 dove grazie a un canestro vincente in gara 1 e ad un 8/11 da tre in gara 3 di Ray, asfaltano i Knicks per 4-0 ma si fermano in semifinale contro gli Heat in una pessima serie 4-1. Gli Heat che saranno proprio loro la squadra di Ray l’anno successivo giocando da sesto uomo in stagione ha una discreta media di punti e percentuali al tiro e proprio in questa stagione durante i play-off nella 3 gara contro i Bucks stabilisce il nuovo record di triple segnate nei play-off (322) e proprio grazie ad una sua tripla dal quoziente di difficoltà elevatissimo segnata a 5,2 sec. dallo scadere pareggia gara 6 gli Spurs e al termine della serie è per la seconda volta campione NBA. Giocherà anche la stagione successiva e sarà la sua ultima annunciando ufficialmente il suo ritiro soltanto 2 anni dopo.

Curiosità

Quando il piccolo Ray iniziò a giocare nel College il coach gli chiese di passare più tempo con la palla da basket, lui lo prese in parola portandola perfino con se quando andava a dormire … Il suo soprannome fu “Candy Man” per la sua meccanica di tiro molto “morbida” e a detta di molti come esempio per tutti. Soffre di un lieve disturbo ossessivo-compulsivo, dal quale deriva la sua routine di allenamento, estremamente precisa e rigorosa. Ma più importante sono le sue attività al di fuori della basket per i più bisognosi e meno fortunati, è stato anche protagonista del film “He Got Game” diretto da Spike Lee, con Denzel Washington.

Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpionico

Fonte foto: Youtube[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]