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Mika Pauli Häkkinen è nato a Vantaa (Finlandia) il 28 settembre 1968. È un ex pilota automobilistico finlandese, due volte campione del mondo di Formula 1 nel 1998 e nel 1999 con la squadra McLaren. Nella sua carriera nella Formula 1, Mika Hakkinen ha un totale di 20 vittorie, 51 podi, 26 pole position e 25 giri veloci. Inoltre, ha ottenuto 420 punti nelle 165 GP disputati, ma con solo 161 partenze.

Kart

Mika si è interessato al mondo dei motori già da piccolissimo, alla età di cinque anni, quando gli fu regalato il primo kart dal famoso pilota di rally Henri Toivonen. All’età di 10 anni vinse il primo titolo regionale, il Keimola Regional Karting Championship, cosa che ripeté l’anno successivo. Nel 1981 Häkkinen conquistò il Finnish Karting Championship, nella categoria F-mini series, titolo conquistato anche nei 5 anni successivi, passando di categoria, prima nella FN series e poi nella FA series.

Formule minori

Il 1987 fu l’anno del debutto in monoposto, in Formula Ford 1600, serie in cui il finlandese vinse il titolo al primo tentativo. Nel 1988 vinse due titoli col team Dragon: la GM Opel Lotus Series e il British GM-Vauxhall Series. I risultati ottenuti in Formula Ford e in Formula Opel Lotus fanno sì che Häkkinen l’anno successivo passa in F3, ancora col team Dragon-Toyota. Al termine del campionato Mika arrivò 7°, conquistando 18 punti. Il miglior risultato della stagione è una pole position e un secondo posto a Brands Hatch. Dopo un anno di apprendistato, in 1990 Häkkinen approdò nel West Surrey Racing-Mugen Honda (Formula 3 britannica) e i risultati non tardarono ad arrivare. Conquistò 11 gare delle 21 totali, 19 nel podio. Grazie all’abilità del manager del finlandese, l’ex pilota di F1 Keke Rosberg, unita ai risultati ottenuti da Mika, Häkkinen riuscì a firmare un contratto col team di Formula 1 Lotus a soli ventuno anni.

Formula 1

Lotus (1991-1992)

Il primo anno di Mika nella Formula 1 fu con Lotus. Häkkinen debuttò quindi in F1 nel Gran Premio degli Stati Uniti 1991. Come Ayrton Senna, dalla F3 inglese il finnico passò alla F1 senza correre prima per la categoria cadetta, la F3000 (già Formula 2). La Lotus di quell’anno era una delle peggiori. Nel corso della stagione 1991 Mika conquistò due punti, con un 5º posto nel Gran Premio di San Marino. In 1992 la nuova monoposto risultò sufficientemente competitiva, e i risultati non tardarono ad arrivare: Undici punti totali gli valsero l’ottavo posto nella classifica del mondiale e soprattutto l’interessamento della McLaren.

McLaren (1993-2001)

La McLaren propose a Häkkinen un ingaggio per il 1993. La sua effettiva partecipazione in gara era però subordinata alla decisione di Ayrton Senna: se questi avesse deciso di continuare a correre con la McLaren, Häkkinen avrebbe dovuto accontentarsi di fare il collaudatore, essendo l’altra vettura già assegnata a Michael Andretti. Il finlandese accettò, nonostante altre scuderie di minor spessore gli proponessero contratti da prima guida. Häkkinen rimase con la McLaren fino alla fine della carriera. Iniziò il 1993 come tester, ma corse le ultime 3 gare in sostituzione dell’appiedato Andretti che era tornato a correre negli Stati Uniti.

Nella stagione 1994 venne confermato come prima guida in McLaren e conquistò 26 punti con 6 arrivi a podio (il primo a Imola nel giorno della morte di Senna) e il 4º posto finale nel campionato, nonostante un motore Peugeot spesso inaffidabile e poco potente.

Nel 1995 avvenne nel team un cambio di motorizzazione, con il passaggio dalla Peugeot alla Mercedes, che ha fornito i motori alla scuderia inglese fino alla stagione 2014. La monoposto non gli permise però di ottenere risultati regolari, e infatti dopo un quarto posto in Brasile e un quinto posto a Imola, il finlandese visse un prosieguo di stagione molto difficile salvo poi risollevarsi nel finale grazie ai secondi posti conquistati a Monza e a Suzuka, chiudendo così 7º in classifica con 17 punti. Durante le prove del venerdì dell’ultimo appuntamento mondiale, in Australia, Häkkinen ebbe un gravissimo incidente: andò a sbattere contro le barriere dopo aver perso il controllo della vettura a causa di un’improvvisa foratura dello pneumatico posteriore sinistro (probabilmente a causa di un cordolo). Il pilota entrò in coma, rimanendovi per due giorni. Il collega austriaco Gerhard Berger, dopo esserlo andato a trovare al Royal Adelaide Hospital, riportò che Häkkinen era ferito alla lingua, aveva perso molti denti e presentava una frattura dello zigomo. I medici riportarono per la stampa che il finlandese presentava una frattura alla base del cranio. Häkkinen, risvegliatosi il 12 novembre, venne tenuto per alcuni giorni in terapia intensiva, sotto sedativi, ma si riprese in fretta e a dicembre annunciò il ritorno in Formula 1. In seguito a questo incidente riportò un problema di udito all’orecchio destro.

Ripresosi perfettamente e relativamente in breve tempo, nel 1996 riuscì a migliorare il suo punteggio grazie anche ad una McLaren leggermente più competitiva rispetto all’anno precedente.

Nel 1998 avvenne la svolta decisiva. La MP4/13 fu la prima monoposto McLaren progettata da Adrian Newey, ingegnere aerodinamico che ebbe il merito di aver progettato le migliori monoposto nell’era del dominio Williams. Häkkinen aveva finalmente una McLaren più che competitiva, grazie anche al passaggio dal fornitore di pneumatici Goodyear ai più efficaci Bridgestone. Il finlandese riuscì con 8 vittorie e 13 piazzamenti a punti in 16 Gran Premi ad aggiudicarsi il titolo di Campione del Mondo con all’attivo 100 punti, davanti al ferrarista Michael Schumacher con 86.

Nel 1999 la MP4/14, sempre nata dalla matita di Newey, fu anch’essa una vettura competitiva capace di lottare per la vittoria, ma la scalata verso il Titolo Mondiale fu più difficile che nel 1998, soprattutto per via degli episodi di metà stagione nei gran premi di Inghilterra, Austria e Germania associati all’errore del pilota a Monza.

Nonostante una Ferrari più competitiva, Schumacher finì fuori dai giochi già a metà stagione a causa del grave incidente accaduto durante il Gran Premio di Silverstone per un problema all’impianto fenante. Il mondiale sembrava dunque più vicino per Häkkinen, ma nonostante ciò il finlandese poté festeggiare il secondo titolo iridato consecutivo solo dopo l’ultimo Gran Premio di Suzuka nel quale riuscì a vincere terminando davanti a Michael Schumacher e all’altro ferrarista Eddie Irvine concludendo così il mondiale con 76 punti e staccando di 2 punti Eddie Irvine che concluse secondo con 74 punti. L’anno non iniziò nel migliore dei modi per Mika che si dovette ritirare nel corso del primo Gran Premio a Melbourne.

Nel 2000 Häkkinen affronta di nuovo la Ferrari di Michael Schumacher, arrivando quattro volte primo e sette volte secondo, ma questo non basta a coronare il tedesco campione del mondo. Nel 2001, alla fine di una stagione abbastanza deludente (solo 37 punti, 2 vittorie e tanti ritiri, tra cui quello nel Gran Premio di Spagna quando, in testa sino all’ultimo giro, dovette abbandonare la corsa per guai alla frizione) il finlandese diede l’addio alla Formula 1, cedendo il posto in McLaren al suo connazionale Kimi Räikkönen.

Nel suo palmarès finale figurano 161 gran premi disputati, con 20 vittorie, 26 pole position, 24 giri più veloci in gara e 420 punti conquistati; 83 arrivi a punti e 39 partenze in prima fila. Häkkinen è passato alla storia per essere stato l’unico pilota in grado di mettere veramente in difficoltà Michael Schumacher nel periodo in cui il campione tedesco sbaragliava la concorrenza, distinguendosi tra l’altro per correttezza e sportività.

Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpico

Foto: profilo ufficiale Fb MIka Akkinen 

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